Lunedì, 11 Maggio 2020 21:38

Fase 2: i gestori delle palestre chiedono aiuto alla Regione per ripartire

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Ristoro dei mancati incassi dovuti alla chiusura; recupero degli affitti e delle utenze pagati anche durante l’emergenza; sostegno alle spese aggiuntive che andranno sostenute per una riapertura in regola con le restrizioni imposte; ammortizzatori sociali per imprenditori e collaboratori.

Sono le richieste che titolari e gestori delle palestre e dei centri fitness dell’Aquila hanno avanzato alla Regione Abruzzo in vista della fase 2. Fase che, al momento, è ancora contornata da grande incertezza.

Una data ufficiale per la riapertura, infatti, ancora non c’è. Il ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, ha chiesto il parere del comitato tecnico scientifico, ipotizzando la data del 18 maggio.

Ma è poco più di un’ipotesi e ad oggi non sono ancora state emanate direttive chiare.

Quello che è certo è che sarà una riapertura parziale. Per il ritorno alla normalità ci sarà ancora da aspettare.

Gli scenari ipotizzati prevederebbero percorsi differenziati, segnaletica con nastro adesivo, protezioni in plexiglass e accessi contingentati. Sarà, probabilmente, necessaria la sanificazione degli ambienti, da svolgere di pari passo con la rotazione delle persone, e sia per gli istruttori che per i clienti sarà obbligatorio indossare mascherine e guanti. I personal trainer dovranno stare a due metri di distanza dai clienti e ogni iscritto dovrebbe inoltre avere a disposizione uno spazio per allenarsi di almeno 7 metri quadri.

“Ci stiamo attrezzando per farci trovare pronti ma ad oggi ancora non è uscita nessuna linea guida che ci dica cosa possiamo e non possiamo fare” afferma Stefano Pietropaoli, gestore della palestra Activa e portavoce della delegazione (composta da quasi tutte le palestre dell’Aquila) che oggi pomeriggio ha incontrato, a palazzo Silone, l’assessore regionale allo Sport Guido Liris.

“L’incontro è stato positivo “ dichiara Pietropaoli “L’assessore ci ha ascoltato e ha recepito le nostre richieste. Premesso che la situazione di noi aquilani non è paragonabile a quella del resto d’Italia, visto che veniamo da una precedente catastrofe, quella del terremoto del 2009, dalla quale non ci eravamo ancora ripresi, a differenza di altre attività, al momento della riapertura, saremo costretti a far recuperare gli abbonamenti congelati al momento della chiusura. Questo comporterà un periodo di lavoro a titolo totalmente gratuito, che andrà a gravare ulteriormente su una situazione già compromessa. Bisogna considerare, inoltre, che il nostro è un lavoro stagionale. I mesi estivi sono già dei mesi morti. Per questo abbiamo chiesto alla Regione un aiuto concreto rispetto a quattro problemi: i mancati incassi dovuti alla chiusura; gli affitti e le utenze che abbiamo continuato a pagare anche durante il lockdown; le spese aggiuntive che dovremo affrontare per riaprire in sicurezza, dalle sanificazioni al personale che dovrà vigilare sugli ingressi contingentati; ammortizzatori sociali per noi imprenditori e per i nostri collaboratori”.

Liris ha ribadito che la Regione sta predisponendo un testo di legge che dovrebbe contenere un primo pacchetto di misure a fondo perduto destinate alle società sportive dilettantistiche, escluse quelle che operano nell’ambito degli sport di squadra, per le quali serviranno degli interventi ad hoc.

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