Mercoledì, 16 Aprile 2014 12:52

Stop all'eolico selvaggio in Abruzzo, il Consiglio regionale approva moratoria per nuovi impianti

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Sospese in Abruzzo le concessioni per la costruzione di impianti fotovoltaici (in zona agricola), eolici e per centrali a biomasse di potenza superiore a 1 Mw. La moratoria che, dopo anni di sviluppo incontrollato dell’eolico in Abruzzo sospende le autorizzazioni per i nuovi impianti, è stata approvata ieri dal Consiglio regionale, su proposta del consigliere di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo.

Nello specifico, viene sancito il "divieto di installazione di aerogeneratori o gruppi di aerogeneratori aventi potenza singola o complessiva maggiore di 0,300 Mw nelle aree interessate dalla presenza di specie di avifauna e di mammiferi tutelate a livello comunitario" (Grifone, Nibbio reale, Aquila Reale, Lanario, Orso bruno).

Una vittoria per le associazioni ambientaliste e le comunità locali, che da tempo chiedevano alla Regione la regolamentazione del settore energie rinnovabili. La situazione abruzzese aveva suscitato l’interesse anche degli organismi internazionali e nazionali posti a tutela dell’ambiente. Il mese scorso le associazioni Lipu, Stazione ornitologica Abruzzese Onlus, Salviamo l’Orso e Altura, avevano, infatti, diffuso una nota risalente al 2012 a firma dell’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep), in cui erano espresse preoccupazioni sulla diffusione incontrollata di impianti eolici in Abruzzo e sull’impatto che gli stessi avevano su specie di grande valore conservazionistico.

Nella nota, il segretariato della Convenzione di Bonn - l’accordo internazionale per la tutela degli uccelli migratori firmato da decine di Paesi, tra cui l'Italia – aveva chiesto chiarimenti sulla situazione abruzzese direttamente al ministero dell’Ambiente, anche alla luce di uno studio della Stazione ornitologica abruzzese che dimostrava come le aree individuate per la costruzione di nuovi impianti fossero ampiamente popolate da specie protette.

Non è passato invece, per un solo voto, l’emendamento, sempre a firma di Acerbo, per limitare a tre ettari il lotto minimo edificabile nelle aree agricole.

 

Ultima modifica il Mercoledì, 16 Aprile 2014 13:26

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