E' il 3 dicembre 2012. Valter Angelo Specchio, direttore generale della Provincia dell'Aquila, viene arrestato. "L'eterogeneità dei delitti commessi denotano una personalità a tutto tondo, diretta a porre in essere reati di vario genere abusando del suo ruolo", scrive nell'ordinanza di custodia cautelare Giuseppe Romano Gargarella che teme, evidentemente, la fuga dell'indagato.
Ai domiciliari finiscono Giancostantino Pischedda, procuratore speciale di una impresa di costruzioni con sede a Cagliari (aggiudicataria della gara d’appalto per la messa in sicurezza e ampliamento del Liceo Scientifico 'Vitruvio Pollione', di Avezzano) e Rossano Franco Palazzo, legale rappresentante di una società di impianti tecnologici con sede a Foggia.
Specchio, all'epoca dei fatti contestati, era direttore dei lavori di messa in sicurezza di tutti gli istituti scolastici fuori cratere e presidente della Commissione di valutazione dei progetti redatti dalle imprese. Parliamo di interventi di ricostruzione e ripristino delle funzionalità di nove scuole: il Liceo Classico "Torlonia", il Liceo scientifico "Pollione", il "Serpieri", l’Istituto d’arte "Bellisario", il Liceo Pedagogico "Croce", l'Itc "Galilei" e l'Itg "Alberti", ad Avezzano. E ancora, il Liceo socio pedagogico e delle scienze sociali "Vico", l’Istituto d’Arte "Mazara", oltre all’Itc/Itg "De Nino-Morandi", a Sulmona.
Lavori eseguiti nell'ambito del progetto 'Scuole Sicure'. L'articolata attività investigativa aveva accertato come la Provincia dell'Aquila, quale Ente attuatore all'affidamento delle opere, avesse predisposto dei verbali "di somma urgenza" per l'esecuzione di ulteriori opere di adeguamento sismico in nuovi locali provvisori che avrebbero dovuto ospitare gli alunni degli istituti interessati ai lavori. Interventi che - nel Comune di Avezzano - si aggiravano intorno ai 4 milioni di euro, nonostante i presidi degli istituti interessati e altri soggetti istituzionali avessero individuato soluzioni alternative non onerose.
Principio di razionalizzazione che sarebbe stato osservato, al contrario, per gli istituti di Sulmona. Se non fosse per le irregolarità riscontrate nei lavori di messa in sicurezza dell'Istituto scolastico "De Nino-Morandi". Altra contestazione sollevata dagli investigatori, l'erogazione di un milione di euro circa per il pagamento dei fitti di locazione dei locali che hanno ospitato gli alunni degli istituti oggetto degli interventi.
Un anno dopo, nel novembre 2013, è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio per 27 persone accusate, a vario titolo, di illegalità nell'ambito degli appalti. Tra imprenditori e politici, viene chiesto il rinvio a giudizio anche per il presidente della Provincia Antonio Del Corvo con l'accusa di abuso di ufficio e truffa ai danni dello Stato, per alcune vicende per le quali è stato chiamato in causa in concorso con Specchio, e falso, in particolare per aver avallato la contestata "somma urgenza" dei lavori. Somma urgenza che - stando all'attività degli inquirenti - non poteva essere giustificata: in altre parole, si sarebbero creati dei falsi per poter operare fuori da qualsiasi normativa, violando le ordinanze che ponevano un limite sulle deroghe al codice degli appalti pubblici.
Letta la richiesta di rinvio a giudizio depositata dal Pubblico Ministero, il Gup Marco Billi aveva fissato per questa mattina - alle ore 9 - l'Udienza Preliminare. Se non fosse che mancavano più o meno la metà delle notifiche agli imputati. Dunque, l'udienza è stata rinviata al 25 giugno.