"La cosa meno piacevole da constatare – quando ci si trova di fronte a problemi annunciati – è ricordare come le idee, gli allarmi e i suggerimenti sono caduti nel vuoto. Evito dunque di citare gli interventi che ho fatto personalmente, e richiamo le tante segnalazioni fatte da organizzazioni sindacali, Anaao, Sindaci, associazioni di consumatori, semplici utenti coinvolti nei disservizi quotidiani. Era assolutamente prevedibile che l’emergenza Covid, dovendo concentrare temporaneamente tutti gli sforzi nel contenimento e cura dell’epidemia, avrebbe lasciato un accumulo enorme di prestazioni ordinarie a cui far fronte una volta usciti dalla Fase 1. E dunque era prevedibile che il primo e più esposto fronte del rapporto con i cittadini sarebbero stati i CUP, dove ci si rivolge per prenotare ogni tipo di intervento, visita, analisi e terapia. E proprio i CUP sono stati lasciati sguarniti, mettendo gli utenti di fronte a file assurde, tempi lunghissimi di risposta sia al telefono che agli sportelli, attese insopportabili all’esterno o con le mascherine, esponendo gli operatori all’esasperazione dei cittadini, creando caos, sfiducia e rabbia verso quello che tutti abbiamo imparato ad apprezzare in questi mesi e cioè il servizio sanitario pubblico".
La denuncia è del consigliere regionale Pd, Pierpaolo Pietrucci. Che di domanda: "A fronte di questa vergogna che fa la ASL1? Assume anche provvisoriamente nuovo personale? Apre nuovi sportelli? Incrementa gli orari di funzionamento del servizio? No. Niente di tutto questo. In compenso la ASL1 fa un bel comunicato stampa in cui il Direttore Generale, Roberto Testa, ricorda che '…la Asl è presente su tutto il comprensorio provinciale con 29 sedi, che comprendono 47 sportelli, in cui l’utente può compiere tutte le operazioni di cui ha bisogno…'. Peccato che – oltre a non risolvere concretamente nulla – il comunicato si rivela una ulteriore beffa perché tra le sedi CUP aperte la ASL inserisce anche strutture non disponibili (come quella di Pizzoli, ancora chiusa per l’emergenza Covid) o che funzionano con turni e orari ridotti, con una sola persona a disposizione, qualcuna addirittura per una sola ora al giorno, in qualche paese addirittura per una sola ora a settimana".
Come se non bastasse, poi, la quantità e l’intensità delle prenotazioni finisce per creare problemi di sovraccarico della rete internet, difficoltà o perdita di connessione e blocco delle prenotazioni, "a volte proteste talmente accese da richiedere l’intervento dei carabinieri con conseguente tensione, rallentamento o sospensione del servizio. I Sindaci di Tornimparte, Giacomo Carnicelli, e di Pizzoli, Gianni Anastasio – a cui va tutto il mio sostegno e la mia solidarietà – hanno lanciato un vero e proprio allarme: il problema va affrontato e risolto immediatamente. Se viene meno l’efficienza del front-office, l’intero sistema rischia di collassare".