Lunedì, 22 Giugno 2020 19:07

Regione taglia i fondi, il Teatro Zeta dell'Aquila rischia la chiusura

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Il TeatroZeta dell'Aquila rischia di chiudere. A denunciarlo, il direttore artistico Manuele Morgese che si scaglia contro la Regione Abruzzo, e in particolare contro il dirigente del settore cultura Giancarlo Zappacosta che "in un momento così difficile, reso oggi ancor più drammatico dall'emergenza Covid, ha ben pensato di confermare il taglio del 30% al contributo annuale Furc. Questo - sottolinea Morgese - vuol dire metterne seriamente a rischio l’esistenza".

Per Morgese, a motivare il taglio del contributo annuale al TeatroZeta sarebbero "le stesse metodologie meramente politiche che, a mio parere, nulla c’entrano con lo spettacolo e la cultura. C'è da chiedersi se, dopo vent'anni di attività sul territorio del Teatrozeta, se dopo la costruzione nel 2012 di una sala di pubblico spettacolo, l'apertura di un Cinema nel capoluogo, la fondazione di un centro di formazione per artisti, se dopo tanti successi in Italia e all'estero della compagnia sia corretto e lecito sottoporci “all’otto volante” di un contributo che, da anni, sale e scende. Per non parlare del sistema pasticciato del “Furc” (L.R. 23 dicembre 2014, n. 46), che aleatoriamente richiama a generici “atti di indirizzo” e che a volte segue pedissequamente le linee Fus del ministero mentre in alcuni casi e per alcuni enti no".

Secondo la normativa Fus, aggiunge Morgese "attraverso il decreto per il sisma 2009, Teatrozeta non potrebbe subire un taglio così corposo, allora perché la Regione fa il taglio? Inoltre, come mai alcuni Enti regionali hanno visto incrementare il loro contributo ed altri no? O meglio, come mai ad alcuni viene addirittura decurtato, come nel caso del Teatrozeta o anche del Teatro dei Colori di Avezzano? Il Furc ha seguito quali atti d’indirizzo? Alla mia richiesta non ho mai ricevuto risposta".

"Faccio appello agli esponenti politici e agli operatori del settore cultura affinché finalmente si dia il via ad un processo serio che porti a ripartizioni eque e trasparenti e che finalmente guardi al futuro. Molte regioni del sud come Puglia, Campania o Sicilia negli ultimi anni hanno sostenuto e premiato le attività nel campo dello spettacolo, generando un indotto ed una ricaduta territoriale imponente in termini economici e occupazionali. Mentre assistiamo alla solita frittata dei contributi a pioggia, la regione Abruzzo, dopo aver perso nell'ultimo decennio enti storici riconosciuti dal Ministero, resta in silenzio davanti a chi con professionalità e passione vorrebbe renderla degna di un passato culturale oggi divenuto mitologico e, oramai, lontano", conclude Morgese.

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