Giovedì, 23 Luglio 2020 15:33

Sì all'assegno unico universale per figli a carico, Pezzopane: "Passo storico"

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Con 452 sì, nessun no e un solo astenuto, la Camera dei Deputati ha approvato praticamente all'unanimità la legge che istituisce l'assegno unico universale per i figli a carico, primo passo del cosiddetto “Family Act”, un disegno di legge che delega il governo all’adozione di misure a sostegno delle famiglie per incentivare la natalità, che nel nostro Paese registra uno degli indici più bassi di tutto l’Occidente.

Il provvedimento ora approderà in Senato per l’ok definitivo ma visto l’esito del voto alla Camera si tratta di una pura formalità. L’obiettivo è quello di chiudere la pratica prima della pausa estiva. Una volta completato anche questo passaggio, la palla tornerà di nuovo al governo per l’emanazione dei decreti attuativi (per i quali ci sono 12 mesi di tempo), in modo da far entrare in vigore la legge a partire dal 2021.

L’assegno universale nasce con l’obiettivo di favorire la natalità, sostenere la genitorialità e promuovere l'occupazione, in particolare quella femminile, con il potenziamento delle misure a sostegno dei figli a carico facendo ordine nella giungla di misure esistenti, che verranno raggruppate in un’unica prestazione.

La delega al governo, infatti, prevede l’abrogazione di otto misure attualmente in vigore: gli assegni per il nucleo familiare, gli assegni familiari, le detrazioni per i figli a carico, le detrazioni per le famiglie numerose, il bonus bebè, il bonus mamma, l’assegno per il terzo figlio e i prestiti agevolati garantiti per le famiglie con figli. Nel loro insieme, tutte queste misure valgono, ogni anno, circa 15,5 miliardi, risorse che ora, grazie all’assegno, saranno convogliate e fatte confluire in un unico strumento.

L’intenzione dei firmatari della legge – tra i quali c’è anche il capogruppo del Pd Graziano Delrio anche se il testo ha unito diverse elaborazioni maturate negli ultimi mesi  - è quella di incrementare questo plafond di altri 6-7 miliardi, affinché l’Italia possa mettersi, nell’ambito delle politiche a sostegno della natalità - allo stesso livello di nazioni come Svezia o Danimarca

In base al testo di legge approvato alla Camera, l’assegno unico universale sarà erogato, senza pause, a partire dal settimo mese di gravidanza fino ai 18 anni, con la possibilità di arrivare fino ai 21.

L’importo, ancora da definire – dovrebbe oscillare tra i 200 e 250 euro mensili per ogni figlio, ma tutto dipenderà dalle risorse che verranno stanziate a copertura - sarà calibrato in base a tre fasce di reddito certificate attraverso l’Isee e dal terzogenito in poi sarà maggiorato, per favorire le famiglie numerose. Dal diciottesimo anno di età e fino al ventunesimo, l’assegno sarà più basso e potrà essere incassato direttamente dal figlio maggiorenne (che però dovrà dimostrare di essere iscritto a scuola, all’università, a un corso professionalizzante o, se disoccupato, alle liste di collocamento). In caso di presenza di figli disabili, sarà superiore anche del 50% e sarà esteso a tutto l’arco della vita.. Le famiglie potranno scegliere se ricevere l’assegno o ottenere un credito di imposta.

La legge introduce novità anche in materia di congedi parentali, stabilendo un periodo minimo non inferiore ai due mesi di congedo non cedibile all’altro genitore per ciascun figlio. Prevede inoltre un periodo di congedo obbligatorio non inferiore a 10 giorni lavorativi per il padre lavoratore nei primi mesi di nascita del figlio nonché un permesso retribuito, di almeno 5 ore, nell’arco di un anno scolastico per i colloqui con i professori dei figli.

Pezzopane: “Risultato storico”

“Finalmente un sogno coltivato per anni diventa realtà” commenta Stefania Pezzopane “Già da senatrice fui tra i presentatori di un apposito ddl a prima firma Lepri, poi di nuovo qui alla Camera. Se continuiamo di questo passo chiuderanno asili, scuole e servizi pubblici, mentre calano Pil e consumi e le pensioni non potranno più essere garantite. Serve dunque una risposta, non più rinviabile, da parte dello Stato. L’assegno unico per i figli, che abbiamo votato alla Camera, metterà l’Italia alla pari delle maggiori nazioni europee, riconoscendo finalmente una misura robusta, semplice e universale a chi mette al mondo e cresce dei figli. Con questo provvedimento abbiamo raggiunto un obiettivo storico. E l’Italia finalmente entra a far parte dei paesi più avanzati in cui lo Stato sociale è realmente al fianco delle famiglie con figli. Ora i genitori potranno contare su un sostegno economico certo. Bisogna contrastare la denatalità, dare una risposta positiva a chi intende diventare genitori e migliori garanzie alle mamme lavoratrici. L’Italia ha urgente bisogno di questa legge, sostenere le famiglie superando la logica dei bonus e prevedendo invece un sostegno forte e ordinario come quello approvato. Una bella pagina di vita parlamentare”.

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