Domenica, 02 Agosto 2020 11:43

L'Aquila, quarto giorno di incendi: Biondi chiede stato di emergenza nazionale. La Procura apre fascicolo contro ignoti

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Sono riprese alle 6 del mattino le operazioni di spegnimento delle fiamme che da giovedì interessano l'area di Arischia e Cansatessa-Pettino.

Sono attivi 4 canadair, 2 elicotteri, 1 elicottero Erickson, 80 Vigili del fuoco, 56 volontari di protezione civile, 35 alpini del IX Reggimento e 14 unità di personale del Comune dell'Aquila. Gran parte della flotta aerea di Stato è impegnata sulla città e solo nella giornata di ieri sono stati effettuati 500 lanci.

Il Dipartimento nazionale di Protezione civile ha dato la disponibilità a effettuare il rifornimento di carburante degli elicotteri presso l'aeroporto di Preturo e non a Pescara, con conseguente velocizzazione delle operazioni di spegnimento.

"Ho avuto un confronto con i Vigili del fuoco, che ha attivato anche il nucleo Sapr (Sistemi aereomobili pilotaggio remoto) che grazie a un drone a termocamere monitora l'evoluzione delle fiamme. Lo stesso nucleo, al termine delle operazioni di spegnimento effettuerà una ricognizione aerea, per la redazione del catasto dei terreni percorso da incendio. Nel resto del Paese sono attivi altri 12 incendi ed è possibile il dirottamento di alcuni mezzi in altre emergenze" dichiara il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi.

Intanto la Procura dell'Aquila ha aperto un fascicolo contro ignoti, assegnato al sostituto procuratore Guido Cocco, in seguito al sequestro di un presunto innesco nei pressi dell'incendio nel territorio della frazione di Cansatessa, trovato nella serata del 31 luglio.

Un giovane che ha trovato l'artefatto ha chiamato la Polizia di Stato che ha proceduto al sequestro. Trasmessi i verbali alla Procura, è stato prontamente disposto un accertamento tecnico sul presunto innesco. Ci sono diverse piste investigative sull'origine degli incendi al vaglio degli inquirenti.

Sul campo tutte le forze di polizia giudiziaria.

AGGIORNAMENTO DELLE 14:30

Poco dopo le 14, la situazione è la seguente: a Arischia l'incendio non è ancora stato del tutto domato ma la situazione è ampiamente sotto controllo, tanto che sono iniziate anche le operazioni di bonifica. A Cansatessa e Pettino, invece, ci sono ancora focolai attivi, dovuti alla combusione del sottobosco. I lanci dei mezzi aerei continuano senza sosta, mentre a terra un centinaio di uomini, tra vigili del fuoco, esercito e volontari, cercano di aprirsi la strada per andare a spegnere con le pale le fiamme.

Chiesto lo stato di emergenza

Il Comune dell’Aquila ha chiesto alla presidenza del Consiglio dei ministri la dichiarazione dello stato di emergenza per il territorio comunale del capoluogo d’Abruzzo, a causa degli incendi che stanno interessando per il quarto giorno le zone dei quartieri di Pettino e Cansatessa e la frazione Arischia.

Lo ha deciso stamani la Giunta comunale. La deliberazione è stata inoltrata alla Regione Abruzzo, perché provveda a sostenere la richieste dell’ente al Governo ai fini dell’emanazione del provvedimento di stato di emergenza.  

La delibera approvata oggi dall’esecutivo comunale del capoluogo parte della considerazione “dell’estensione dei fenomeni e dell’estrema gravità del danno; pertanto -  è scritto nel provvedimento - si profilano come indifferibili ed urgenti diversificate misure di difesa del territorio e di protezione della popolazione, misure straordinarie ed emergenziali che sono di impossibile attuazione per l’amministrazione Locale e per i soggetti colpiti e che si ritengono anche superiori alle possibilità di intervento della Regione Abruzzo”.

“Gli incendi – ha spiegato il sindaco Pierluigi Biondi – hanno finora interessato circa 700 ettari delle zone boschive che si trovano sopra i quartieri di Cansatessa e Pettino, densamente abitate, con un numero di residenti superiori a 10.000, e dell’abitato di Arischia, dove vivono 1800 persone. Inoltre i danni rilevanti del patrimonio boschivo ricadono parzialmente all’interno del perimetro del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga”.

“La dichiarazione dello stato di emergenza – ha proseguito Biondi – è necessaria sia per l’applicazione delle procedure utili per incrementare l’azione finalizzata a un contenimento ancora più efficace degli incendi, sia per avere un’opportuna copertura delle spese elevatissime che Comune e Regione stanno sostenendo e dovranno sostenere ancora”

“E’ certamente vero – ha affermato ancora il sindaco dell’Aquila – che l’opera di contenimento degli incendi vede un impiego massiccio di mezzi e uomini per almeno 12 ore giornaliere: sette velivoli Canadair, 3 elicotteri, 80 Vigili del Fuoco, 40 militari del IX Reggimento Alpini, 70 volontari di protezione civile, 30 dipendenti comunali con quattro ruspe, 4 pattuglie della Polizia municipale. Ma è altrettanto vero che i costi che si debbono sostenere per rendere possibile queste operazioni sono elevatissimi e la nostra Protezione civile, insieme con quella della Regione, provvederà a stimarli. I costi, peraltro, non sono sono quelli da sostenere per l’emergenza in corso, ma anche quelli del post incendio, quando i vigili del fuoco dovranno effettuare una ricognizione puntuale sull’area interessata con i droni e si dovrà procedere con le necessarie operazioni di bonifica”.

“Con la dichiarazione dello stato di emergenza – ha concluso il sindaco dell’Aquila – le istituzioni avranno la possibilità di gestire la fase critica in atto (che, oltre alla tutela dei boschi coinvolti, comporta ancor più la necessità di attuare operazioni di salvaguardia della popolazione, qualora la situazione dovesse peggiorare) e le procedure successive con risorse adeguate”.

Ultima modifica il Domenica, 02 Agosto 2020 19:42

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