Altra giornata difficile sulle montagne aquilane devastate dagli incendi divampati a partire dallo scorso 30 luglio. Sia ad Arischia che a Pettino le operazioni di spegnimento hanno richiesto l'intervento dei canadair.
Le abbondanti piogge dello scorso 4 agosto hanno bloccato l'avanzata del vastissimo fronte d'incendio senza però riuscire ad arrestare la combustione del sottobosco che cotinua a causare la riattivazione di alcuni focolai.
Negli ultimi giorni la frequente ricomparsa di pinnacoli di fumo sul Monte Pettino è stata tenuta sotto controllo dai lanci d'acqua di un elicottero della Protezione civile. sabato mattina però, nei pressi della Rocchetta, un focolaio ha interessato un'area più vasta, tanto che in supporto all'elicottero è stato richiesto l'intervento di due canadair.
Sulla zona i lanci d'acqua dei mezzi aerei sono proseguiti anche oggi per l'intera giornata. Dall'area, intorno alle 14, si è levata una nube di fumo ben visibile da ogni parte della città. L'intervento dei canadair ha limitato l'espandersi dell'incendio, circoscrivendolo all'area nei pressi della Rocchetta, ma la situazione resta delicata. Dal focolaio continua a sollevarsi fumo (anche se la situazione è nettamente migliorata rispetto a questa mattina) e nella parte bassa del Monte Pettino si avverte un forte odore di bruciato.
L'allerta resta massima e l'area costantemente monitorata.
La Protezione civile regionale, che insieme ai Vigili del Fuoco opera dallo scorso 31 luglio nelle aree di monte Omo e monte Pettino, ha più volte ribadito che la situazione è sotto controllo. In una nota diffusa sabato in tarda serata ha però precisato che "il fitto sottobosco e la mancanza di precipitazioni rendono difficoltose le operazioni di bonifica. Inoltre nelle ultime ore sono aumentate le raffiche di vento".
Intanto resta in vigore la contestatissima ordinanza anti-volontari emessa dal primo cittadino Biondi. Nella fase più acuta dell'emergenza il divieto non ha scoraggiato tanti cittadini che hanno collaborato con militari e Protezione civile nelle operazioni di pulizia dei boschi e nella realizzazione delle linee tagliafuoco a protezione delle abitazioni.
"Un quartiere e un territorio che si sono ritrovati a difendere quanto di più bello hanno in comune e di cui purtroppo non ci eravamo resi evidentemente conto abbastanza in tempi di pace: il bosco, quel bosco, la natura", ha raccontato sulle pagine del suo blog Alessandro Tettamanti, giornalista e attivista del 3e32 e del comitato Rete solidale, volontario insieme a tanti altri fin dalle prime ore dell'emergenza.
Sabato, quando l'ennesimo focolaio apparso sul Monte Pettino ha riacceso la preoccupazione dei residenti, il comitato 3e32 ha lanciato un accorato appello al sindaco Biondi, al presidente della Regione Marco Marsilio all’assessore regionale alla Protezione Civile Emanuele Imprudente al dirigente regionale della Regione Abruzzo - Protezione Civile Silivo Liberatore, affinchè venga ritirata l'ordinanza.
"Anche se ora le fiamme appaiono spente qui a L’Aquila a Pettino-Cansatessa, in realtà il fuoco continua a bruciare sotto la cenere in alcuni punti del sottobosco e infatti gli incendi riprendono ogni giorno, sedati per ora dai canadair e da alcune squadre impiegate a terra - si legge in un post pubblicato su Facebook - Un sottobosco così pieno di aghi di pino, pigne e quant’altro (in particolare nei canali) che le squadre impiegate a terra - che comprendono anche i volontari di protezione civile - sono insufficienti per la mole di lavoro da fare in un’aria piuttosto ampia".
"Anche ora è in vigore l’ordinanza anti-volontari - prosegue la nota - Anche ora che si potrebbe utilizzarli per lavori di sola prima bonifica essenziali a non far riprendere le fiamme, col rischio che uno di questi giorni con il caldo, scoppi un nuovo incendio serio (speriamo di no ovviamente). Il nostro è un appello accorato al Presidente della Regione Marco Marsilio, all’Assessore Regionale alla Protezione Civile Emanuele Imprudente al dirigente regionale della Regione Abruzzo - Protezione Civile Silivo Liberatore, al Sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi a permettere di utilizzare volontari ritenuti idonei ed opportunamente registrati, coordinati da un Comando, per le attività di bonifica del bosco ( e quindi non sulle linee di fuoco dove più rischioso) nell’immediatezza, in modo da lavorare maggiormente il sottobosco e ridurre il rischio di nuovi incendi che si sta creando in continuazione con la caduta a valle di elementi del sottobosco".
"Inoltre - sottolinea il 3e32 - sembra opportuno far arrivare approvvigionamenti di acqua da terra più a monte sfruttando i percorsi costruiti negli ultimi giorni come quello che dalla valle a Nord di Pettino sale fino al bivio con Crocetta e Fonte Cacio fino ancor più a monte verso Monte Pettino. Ci risultano in dotazione alla Protezione Civile di Tagliacozzo il cingolato denominato “Elfo” che potrebbe essere particolarmente utile per questa situazione".
"Come pensano sempre di più anche la base locale dei Vigili del fuoco e quella dei volontari della Protezione civile, va rinforzato anche con l’utilizzo di volontari ,in tutti i modi, l’intervento da terra che coordinato con quello da cielo sarebbe essenziale per spegnere definitivamente l’incendio ed uscire dalla fase d’emergenza", conclude il comitato.