Lo scriviamo da febbraio [qui]: da mesi, la Giunta comunale aveva deciso di abbattare il Ponte Belvedere; la perizia affidata all'ingegner Fausto Fracassi e illustrata alla città nei giorni scorsi non ha fatto altro che fornire all'esecutivo una 'pezza' di appoggio, tant'è vero che in queste ore c'è stata una accelerazione: è stato acquisito il progetto donato da Wolkwin Marg e sono state pubblicate due determine, la prima per l'affidamento dell'abbattimento e la seconda per la progettazione preliminare e definitiva del nuovo ponte, "secondo l'idea progettuale" dell'archistar tedesca.
D'altra parte, Fracassi ha ribadito che la struttura del ponte, pur avendo retto bene all’urto del terremoto, presenta una lista di criticità talmente lunga che, per sanarla, sarebbero necessari interventi “molto estesi e invasivi”.
Nella sintesi elaborata dal tecnico [scaricabile qui] si legge, tra le altre cose, che “la campata centrale del ponte non è assolutamente atta a sopportare i carichi di traffico della vigente normativa, per i seguenti motivi: la precompressione attuale delle travi […] non è sufficiente e richiederebbe l’applicazione di cavi esterni di supporto e altri interventi strutturali conseguenti; la soletta di impalcato di 16 centimetri di spessore risulta insufficiente; gli otto apparecchi di appoggio di estremità risultano notevolmente danneggiati e quindi sono da sostituire; i giunti di dilatazioni a livello impalcato sono anch’essi da sostituire perché ormai inservibili; le strutture di appoggio delle travi della campata centrale sulle mensole laterali aggettanti sulle pile (i cosiddetti denti Gerber), elementi strutturali fondamentali, sono da restaurare completamente perché fortemente danneggiati”.
Nelle conclusioni, Fracassi asserisce che per decidere tra abbattimento e ricostruzione o rafforzamento della struttura esistente, bisognerebbe fare due progetti paralleli e confrontare i costi benefici dell’uno e dell’altro, cosa che non poteva essere fatta con la sua perizia. Tuttavia lo stesso Fracassi ha affermato che questo raffronto risulterebbe inutile in quanto il risultato “sarebbe scontato”.
Accantonate le ipotesi di faraonici progetti di finanza, dunque, si è arrivati infine alla soluzione dell’abbattimento e della ricostruzione, quella caldeggiata, fin dall’inizio, dal vice sindaco Raffaele Daniele, che vorrebbe abbinare al rifacimento del ponte anche un progetto di riqualificazione di tutta l’area di via Fontesecco.
Per questo si procederà sul progetto presentato dall'archistar Wolkwin Marg, con la demolizione totale del ponte e la ricostruzione di una struttura interamente in acciaio: si stima che le opere potrebbero costare circa 5 milioni di euro; l'intenzione è di ricucire via Fontesecco con lo spazio sovrastante, stante le torri con ascensore al posto degli attuali piloni, e con il parco delle acque alla Rivera, prevedendo tra l'altro un parcheggio baricentrico tra piazza Duomo e la Fontana delle 99 Cannelle. Per realizzare il progetto, si procederà anche all'abbattimento della palazzina Ater al di sotto del ponte, al civico 29.
Ed in questo senso, con delibera di Giunta comunale dell'11 agosto l'esecutivo ha acquisito il progetto Marg; dunque, nei giorni scorsi sono state pubblicate due determine, la numero 3246 [puoi leggerla qui] e 3247 [qui]: con la prima si approva una manifestazione d'interesse per l'affidamento dei servizi di ingegneria e architettura relativi alla progettazione definitiva e al coordinamento della sicurezza in fase di progettazione della demolizione del Ponte Belvedere, per la cifra di 17mila euro; con la seconda, invece, si approva una manifestazione d'interesse per l'affidamento dei servizi di ingegneria e architettura relativi alla progettazione preliminare e definitiva e al coordinamento della sicurezza in fase di progettazione della ricostruzione del Ponte Belvedere, per la cifra di 110mila euro.
E il riferimento, appunto, è al progetto dell'archistar Marg, donato alla città e acquisito dall'Ente.