Il problema si trascina da anni, da prima del terremoto; tuttavia, col tempo è diventato una vera e propria emergenza: d'altra parte, la frazione di Sassa - in questi anni - è 'cresciuta' in maniera esponenziale senza che la crescita fosse accompagnata da adeguate politiche urbanistiche. La ricostruzione in corso, col transito di mezzi pesanti, non ha fatto altro che peggiorare le cose.
Avrete capito che stiamo parlando della così detta 'strettoia', nel cuore del centro abitato, lungo la strada provinciale Amiternina che arriva fino a Tornimparte.
Ieri pomeriggio, a Sassa si è tenuto un incontro voluto dai cittadini per fare il punto sullo stato degli interventi promessi da anni e mai realizzati; coordinati da Quirino Crosta dell'associazione Fra.Azioni, Fra.Intese, sono intervenuti l'assessore comunale con delega alla viabilità Carla Mannetti, il consigliere provinciale con delega alla viabilità Luca Rocci, il dirigente della Provincia Nicolino D'Amico, il sindaco di Tornimparte Giacomo Carnicelli, il consigliere comunale d'opposizione Stefano Palumbo. Tra il pubblico, l'ex assessore e presidente della Gran Sasso Acqua Alessandro Piccinini, residente a Sassa, la presidente dello Urban center Giulia Tomassi e l'ex consigliere comunale Giorgio Spacca che segue la vicenda da anni.
Ebbene, l'assessore Mannetti ha illustrato gli interventi che l'amministrazione comunale, di concerto con la Provincia, intende mettere in campo, a medio e lungo termine. Intanto, sul tratto di strada verrà installato un impianto semaforico intelligente, con la riduzione della velocità a 30 km orari: "Il Comune dell'Aquila, che ha ricevuto un finanziamento dal Ministero per le opere prioritarie inserite nel Pums, il piano urbano di mobilità sostenibile, ha già affidato l'incarico per la progettazione", ha assicurato Mannetti. Si tratta soltanto del primo step, però, e i tempi non saranno brevissimi: l'assessore comunale ha detto che ci vorranno dai 6 mesi ad 1 anno per installare il semaforo.
Per questo i cittadini hanno chiesto che si intervenga, nel frattempo, con misure a brevissimo termine, ed in particolare predisponendo attraversamenti pedonali rialzati, una adeguata segnaletica orizzontale e verticale, ed il divieto di transito ai mezzi pesanti, fatta eccezione per quelli impegnati nei lavori di ricostruzione degli edifici della frazione.
Parallelamente si lavorerà sul progetto di variante di cui si discute da anni: "il tracciato l'abbiamo già definito", ha spiegato Mannetti mostrando una mappa dell'intervento che, tuttavia, si discosta dal progetto organico all'abitato che i cittadini di Sassa avevano elaborato in occasione della discussione sul masterplan del nuovo plesso scolastico e che è stato sottoposto all'amministrazione nella fase delle osservazioni al Pums; "giustamente, i cittadini di Sassa vogliono approfondire il progetto e condividerlo" ha chiarito Mannetti: "l'impegno è di rivederci tra 15 giorni per discuterne insieme". Ovviamente, i tempi saranno piuttosto lunghi: circa un anno per la progettazione e l'accordo di programma con la Provincia, poi andranno appostate le risorse necessarie per dare seguito all'iter amministrativo.
D'altra parte, ha ricordato il consigliere comunale Palumbo, l'amministrazione provinciale Caruso ha ereditato uno stanziamento di 1.5 milioni circa per la variante, a valere sul piano triennale 2018-2020 a seguito di una rimodulazione discussa e condivisa con l'allora amministrazione comunale di centrosinistra che, nel cassetto, aveva lasciato anche il progetto di variante inserito nel masterplan della nuova scuola. Quei fondi, però, paiono spariti e, dunque, è stato chiesto alla Provincia di provvedere al ripristino del capitolo di bilancio dedicato.
Di certo, i cittadini non chiedono che si realizzi, semplicemente, una strada alternativa alla strettoia: l'auspicio è che l'infrastruttura sia organica ad un progetto più ampio di riqualificazione della frazione e, più in generale, della zona ovest della città; di qui, la presenza del sindaco di Tornimparte. "Chiediamo una infrastrutturazione che consenta di riqualificare la vecchia strada, con corsie ciclopedonali connesse a 'pettine' con il nuovo tracciato, realizzando, dunque, non solo una complanare ma spazi pubblici per la frazione, dalla piazza ai marciapiedi" ha tenuto a ribadire Quirino Crosta.