Venerdì, 09 Ottobre 2020 19:06

Demolizione complesso Fraterna Tau, le reazioni di Coalizione sociale, Cgil e Pezzopane

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Da quando è uscita, la notizia della demolizione del complesso del movimento celestiniano di piazza d'Armi ordinata dal Comune dell'Aquila sta suscitando molte reazioni nell'opinione pubblica, nonché tra le forze politiche, i sindacati e il mondo dell'associazionismo.

Riportiamo qui di seguito tre note a firma di Coalizione sociale, Cgil e della deputata del Pd Stefania Pezzopane.

La nota di Coalizione sociale

I servizi di accoglienza e supporto alle persone più povere e bisognose svolti dalla Fraterna TAU sono essenziali per questo territorio e ne deve essere garantita la continuità.

Per questo pensiamo che l'ordinanza di demolizione della struttura di Piazza d'armi disposta dal Dirigente De Nardis sia non solo carente di presupposti, dato che la sede pre-sisma di Via dei Giardini non è stata ancora ricostruita, ma soprattutto non può prescindere da una concreta alternativa, anche attraverso l'individuazione di una nuova sede, che consenta alla Fraterna TAU di non interrompere nemmeno per un giorno la propria attività.

Troviamo quantomeno singolare la solerzia con cui ha agito lo zelante Dirigente comunale, nonostante da mesi fosse stata avviata un'interlocuzione con alcuni esponenti della Giunta per arrivare a una soluzione della questione.

Viene da pensare che Biondi&Co giochino al poliziotto buono e poliziotto cattivo nascondendosi dietro un Dirigente particolarmente zelante.
Viene da pensare che la destra al potere semplicemente non voglia poveri, senza tetto e migranti al centro della città. E soprattutto, non tolleri chi, davanti alle ingiustizie, alza la testa, le denuncia e persino vince.

Il centro che opera nell'area, ormai baricentrica, di Piazza d'Armi ospita una mensa per poveri, è rifugio per persone senza fissa dimora e unica struttura di accoglienza per famiglie migranti con donne e bambini: un centro in relazione con una rete di solidarietà costituita da associazioni e singoli che dedicano tempo e risorse ai più bisognosi. Proprio da quel centro e da quella rete, negli ultimi mesi, è stata denunciata la condotta discriminatoria dell'Amministrazione sull’assegnazione dei buoni spesa per l'emergenza Covid e degli alloggi del Progetto Case: in entrambi i casi la magistratura ha dato torto al Comune.

Non vogliamo pensare che l'ordinanza di demolizione a firma del Dirigente che ha perso i ricorsi sia un atto di ritorsione, ma ne ha tutto il sapore.
Il centro è ormai un punto di riferimento riconosciuto non solo dai più fragili, ma anche e soprattutto dalle Istituzioni che si occupano di grave indigenza, dalla Questura ai Servizi sociali. Quante volte, soprattutto per emergenze, i Servizi sociali del Comune si sono rivolti "a Celestino" per far fronte a carenze sistematiche, prima fra tutte quella di un dormitorio pubblico?

Per questo crediamo che sia veramente criminale esigere, di fatto, l'interruzione di questi servizi gettando tutti i presupposti per aumentare il disagio e il conflitto sociale sulla pelle dei più deboli, per avere poi la possibilità di strumentalizzarli solo per becere logiche di consenso.

La solidarietà della Cgil

“La crisi che stiamo vivendo a causa della pandemia colpisce tutti; possiamo uscirne migliori se cerchiamo tutti insieme il bene comune; al contrario, usciremo peggiori” ha affermato Papa Francesco.

La Cgil della Provincia dell’Aquila si unisce al coro unanime di condanne per la decisione del Comune dell’Aquila di disporre la rimozione del complesso Fraterna Tau, sito, sin dall’immediato post sisma tra via Piccinini e via Paolucci, dove quotidianamente trovano riparo ed assistenza centinaia di persone.

Fraterna Tau è punto di riferimento cittadino per la popolazione fragile che le istituzioni spesso ignorano.

Come affermavamo alcuni mesi fa, la pandemia ha fatto emergere, insieme a zone d’ombra dovute a tipologie al limite di lavoro e di non lavoro, il triste fenomeno della povertà assoluta che investe trasversalmente la nostra provincia, concentrandosi maggiormente nelle aree in cui le emergenze si succedono ormai da anni e molto sentita anche in città.  Si tratta spesso di una povertà che colpisce cittadini e cittadine invisibili, italiani/e e stranieri/e senza distinzione. In questo quadro di miseria e di mancanza di possibilità, negli ultimi mesi, quando l’isolamento, la chiusura di attività e l’impossibilità anche di un diffuso lavoro nero che non si può più ignorare, la presenza di persone, associazioni e strutture che hanno sostenuto e sostengono con impegno quotidiano, costante e spesso volontario, la popolazione meno rappresentata e più a rischio sociale ha rappresentato l’unico generoso canale di solidarietà senza confine e senza burocrazia. Insieme ad altre realtà del territorio Fraterna Tau da molti anni rappresenta una speranza per la cittadinanza meno fortunata. La stessa che spesso non può accedere a sussidi dispensati dagli enti locali su indicazioni governative. A tal proposito, ricordiamo soltanto l’incomprensibile atteggiamento dell’amministrazione nell’individuazione dei criteri per l’attribuzione dei buoni pasto durante il lockdown.

Abbiamo apprezzato, sempre negli ultimi mesi, come Fraterna Tau sia diventata tra i punti di riferimento anche per tutti coloro che agiscono una forma di cittadinanza e di partecipazione assolutamente laica e che hanno trovato nella struttura di Pietro Giorgi e di Quirino Salomone accoglienza e collaborazione.

Riteniamo dunque che colpire Fraterna Tau, con l’assurda motivazione di rimuovere strutture provvisorie in un territorio che ha trasformato la provvisorietà in permanenza (pensiamo ai MUSP che da 11 anni ospitano le scuole) e che di provvisorietà economica, sociale e politica vive, sia   strumentale e inopportuna e chiediamo che l’ordinanza sia immediatamente ritirata, ricercando, contestualmente, tutte le possibili soluzioni a garanzia della continuità delle attività che vi si svolgono.

Pezzopane: "“Comune metta pace, demolizione assurda e guerra sui poveri non ha senso”

“La città di Celestino demolisce la Mensa di Celestino: un paradosso inaccettabile. L’amministrazione trovi tempo e modo di ricevere Padre Quirino e Pierino Giorgi e risolva la questione. Mentre ancora i bonus spesa attendono di essere distribuiti, il Comune ingaggia una guerra sulla mensa dei poveri Cristi. E’ possibile che non si possa conciliare i diversi interessi in campo? È possibile che una attività indispensabile di aiuto, beneficienza ed assistenza venga costretta a chiudere? Questa mattina, ascoltare le parole equilibrate e addolorate di Padre Quirino mi ha molto colpita. Quante volte il Comune, la Prefettura ha avuto bisogno di questa struttura per accogliere situazioni drammatiche? Ed ora che fa?  Gira le spalle e chiudi gli occhi davanti ai bisogni. Il quadro rappresentato dall’avv Corti e da Pierino Giorgi è chiaro, siamo di fronte ad un gesto incomprensibile, non necessario e non urgente, un atto amministrativo da sospendere e da revocare,  per sostituire l’ordinanza di demolizione con un tavolo di confronto dove sia presente il Sindaco e l’assessore competente per trovare le soluzioni. Non commento per amor di patria la lettera anonima su cui si sono fondati gli atti amministrativi che hanno portato alla ordinanza di demolizione, perché una lettera di quel genere andrebbe solo cestinata e semmai sottoposta ad una perizia psichiatrica. Non se ne faccia una questione politica, ne’ si consenta un atto di vendetta verso libere menti ed un’ associazione di volontariato totalmente indipendente dagli arbitrii di certa politica”.

Così la deputata del Pd Stefania Pezzopane, presente alla conferenza stampa nella Mensa di Celestino.

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