“Formativo e utile”, così il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, ha definito l’esperienza al XVI salone Lubec, nella città di Lucca, a cui ha preso parte in qualità di rappresentante di città candidata a capitale italiana della cultura per il 2022.
Organizzato da Promo Pa, in collaborazione con il MiBACT, la Regione Toscana, gli Enti del territorio e numerosi partner nazionali e internazionali, LuBeC si è svolto in due giorni alternando workshop, laboratori tecnici, seminari, interviste, presentazioni e dibattiti, cui partecipano ogni anno circa duemila operatori pubblici e privati del turismo e della cultura, parte di quel processo di innovazione e trasformazione sociale che stiamo vivendo e di cui la cultura è elemento centrale.
“L’Aquila è al centro di un dibattito internazionale. La partecipazione al Lubec ne è la testimonianza. Per questo ringrazio gli organizzatori di Promo Pa - ha aggiunto Biondi - L’esperienza dei due giorni di dibattito ci ha consentito un confronto con altre città aspiranti, di conoscere nuovi progetti, di immaginare collaborazioni e anche di stimolare il dibattito intorno alla ricostruzione e all’accessibilità dei luoghi della cultura”
Oltre, infatti, a raccontare al pubblico lo spirito del dossier aquilano, il nostro territorio ha lavorato in singoli workshop e con il sistema del “gaming” coinvolgendo professionalità provenienti da tutta Italia e interessate a dare il loro contributo. Il gruppo di lavoro è stato coordinato da Salvo Provenzano, titolare dell’Ufficio Speciale della Ricostruzione dell’Aquila. Il team ha elaborato una proposta, presentata questo pomeriggio, che riguarda la realizzazione di un videogioco di costruzione del territorio, immaginando credit per i giocatori originari dei Paesi che hanno finanziato parte della ricostruzione o per coloro che materialmente si recheranno all’Aquila geolocalizzandosi.
"Credo che solo la contaminazione e la rete, così come favorito da Lubec, riusciranno a mettere nelle condizioni le realtà locali del Paese di incidere e indirizzare le politiche culturali nazionali”, ha sottolineato Biondi.
“Oltre alla ricostruzione fisica, la città ha già scelto di puntare sul ritorno alla comunità rinata e rinnovata. Il Lubec ci ha consentito di esprimere ancora una volta il potenziale dell’Aquila con il successo che le è dovuto”, hanno concluso Biondi e Provenzano.