Venerdì, 27 Novembre 2020 14:04

Covid: altri 6,5 milioni per i ristori alle Pmi dell'Aquila e del Cratere

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Sei milioni e mezzo di euro per le aziende dell’Aquila e degli altri comuni del Cratere a indennizzo dei danni subiti a causa dell’emergenza Covid.

Il fondo, finanziato con alcune economie di spesa della delibera Cipe 135 del 2012 che il Comune dell’Aquila e gli altri comuni sono riusciti a farsi riassegnare, al termine di una lunga trattativa, dal Mise, sarà gestito direttamente da Invitalia mediante un bando che uscirà a breve.

I dettagli sono stati illustrati in conferenza stampa dal sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e dal sindaco di Navelli Paolo Federico, presente in rappresentanza delle aree omogenee.

L’aspetto più importante di questo stanziamento, che si aggiunge alle misure già varate da Governo e Regione, è che i contributi saranno a fondo perduto (non sarà necessario alcun co-finanziamento) e saranno erogati direttamente sui conti correnti a mo’ di anticipazione a copertura del 100% delle spese per le quali si chiederanno i ristori. Le imprese dovranno comunque rendicontare entro 180 giorni dall'accreditamento delle cifre concesse.

I sei milioni e mezzo saranno così ripartiti: 4,55 al Comune dell’Aquila e i restanti (1,95 milioni) agli altri comuni. Destinatari, come detto, saranno le piccole e medie imprese attive alla data del 1 gennaio 2020 con attività economica principale rientrante nei codici Ateco bloccati nella prima fase della pandemia. Potranno rispondere al bando anche le imprese editoriali, quelle attive in ambito artistico, culturale e dell’intrattenimento.

Chi chiederà il contributo dovrà essere in regola con le varie normative e dovrà naturalmente avere la sede operativa all’Aquila o in uno dei 56 comuni del Cratere.

Il contributo massimo sarà di 8mila euro per le imprese con sede all’Aquila e di 5mila euro per quelle con sede nel Cratere.

Le spese ammissibili, quelle per le quali si potrà chiedere il contributo, sono le spese correnti e il cosiddetto capitale circolante, dunque le spese per le materie prime, i semilavorati e i prodotti finiti; le utenze (ma non gli affitti); gli oneri finanziari connessi alla mobilità aziendale; i costi del lavoro dipendente che non abbiano già beneficiato di altra agevolazione, anche indiretta. Non saranno rimborsabili, invece, anche per i bassi tetti imposti ai massimali, gli investimenti.

Non si potrà chiedere il contributo per le stesse voci di spesa per le quali si è già percepito un altro indennizzo, sia esso statale o regionale.

Le domande dovranno essere inoltrate in forma elettronica sul sito di Invitalia.

Il bando sarà pubblicato non appena la delibera uscirà in Gazzetta Ufficiale.

Ultima modifica il Venerdì, 27 Novembre 2020 21:02

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