Niente deroghe al coprifuoco - che resterebbe alle 22 anche per vigilia, Natale e Capodanno - quarantena per chi torna dall'estero e spostamenti fra regioni consentiti solo ai residenti.
Sono alcune delle misure discusse per il nuovo Dpcm di Natale dal Governo.
E ancora: nelle festività ristoranti chiusi sia il 25 dicembre che a Santo Stefano, ma aperti negli altri giorni fino alle 18. Chiusi invece nelle zone arancioni.
Per quanto riguarda i negozi, resterebbero aperti fino alle 21 per evitare assembramenti. Prevista inoltre la quarantena al rientro da trasferimenti transfrontalieri.
Lombardia, Piemonte e Calabria tornano arancioni
Lombardia, Piemonte e Calabria in zona arancione. Liguria e Sicilia in zona gialla. Da domenica 29 novembre 5 regioni cambiano colore e adottano nuove regole in base all'ordinanza del ministro Roberto Speranza valida fino al 3 dicembre.
Con il provvedimento "si dispone l'area arancione per le Regioni Calabria, Lombardia e Piemonte e l'area gialla per le Regioni Liguria e Sicilia. L'ordinanza sarà in vigore dal 29 novembre".
Rimangono in zona rossa Campania, Toscana e Abruzzo. L'ordinanza, anche in questo caso, è valida fino al 3 dicembre
Brusaferro: "Curva decresce, età media positivi aumenta"
"In Italia la curva sta decrescendo sia per quanto riguarda i casi sintomatici sia per quanto riguarda i casi positivi".
Sono le parole con cui Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, ha aperto la conferenza sull'andamento dell'epidemia di coronavirus in Italia.
"Oggi vediamo un quadro che da una parte ci mostra una prospettiva di riduzione, dall'altra ci richiama ad una grande responsabilità per il rispetto delle misure. Questo impianto che il nostro paese sta adottando nel suo complesso è in grado di modellare la curva e di rispondere con flessibilità da parte del servizio sanitario nazionale: questo è il frutto di impegno e programmazione", ha evidenziato Brusaferro.
"Ci sono regioni in cui il confronto tra le incidenze calcolate in due periodi, negli ultimi 15 giorni e nei 15 giorni precedenti, mostra una decrescita. Ci sono alcune regioni però in cui il confronto mostra una crescita. Abbiamo ancora un’incidenza elevata se si considera il periodo dei 7 giorni. Abbiamo in ogni caso una realtà italiana molto diversificata tra le varie regioni: alcune hanno un’incidenza a 2 cifre nei 15 giorni, altre hanno un’incidenza a 3 cifre".
"La curva comincia ad andare verso l’appiattimento anche per quanto riguarda i ricoveri in area medica. Il numero decessi, ultimo indicatore a calare, è ancora molto elevato. L'età mediana dei positivi si colloca attorno ai 48 anni, è in leggera crescita. Questo segnala che persone più anziane contraggono l'infezione, un fenomeno che dobbiamo contrastare il più possibile per proteggere i più fragili".