Al via la campagna che prevede l'esecuzione di test sierologici nelle farmacie abruzzesi. L'iniziativa è frutto di un accordo sottoscritto da Regione, Federfarma e Assofarm.
Il test è gratuito per studenti, personale scolastico e universitari. Per tutti gli altri il costo è di 15,58 euro. Da oggi, 1 dicembre, è possibile eseguire la prenotazione.
Il test in questione, che verrà eseguito su base volontaria, è quello sierologico con ricerca anticorpi Igg e Igm.
Hanno diritto all'esame gratuito il personale docente e non docente, gli alunni delle scuole dell'infanzia, primarie, medie e superiori, oltre ai loro familiari conviventi, e gli studenti universitari residenti in Abruzzo. I soggetti dovranno dichiarare di appartenere a tali categorie con apposita autocertificazione.
I risultati saranno inseriti direttamente dai farmacisti nella piattaforma Attra della Regione, nella quale confluiscono tutti i dati dell'andamento epidemiologico.
"C'è stata una grande adesione - afferma il presidente di Federfarma Pescara, Fabrizio Zenobii - non ho dato precisi, ma ritengo che abbia aderito il 60-70% delle farmacie. Si tratta di un'iniziativa positiva che consente di fare uno screening di massa e permette a quanti siano entrati in contatto con il virus di essere sottoposti a tampone molecolare. L'attività, quindi, consentirà anche alle Asl di fare tamponi in modo più mirato".
"I farmacisti anche in questa occasione si sono messi a disposizione della collettività - aggiunge - si tratta di un'operazione che richiede una logistica ben precisa, oltre a disponibilità di tempo e di personale. E' una campagna estremamente utile - conclude Zenobii - e invitiamo i cittadini a sottoporsi al test".
Occorre ribadire che la possibilità di acquistare (o effettuare gratuitamente se si rientra nelle categorie individuate) il test sierologico in farmacia è frutto di un accordo tra regione Assofarm e Federfarma. L’iniziativa dunque non rientra nella campagna di screening avviata sul territorio della Provincia dell’Aquila. Quest’ultima prevede la somministrazione gratuita su base volontaria di test antigenici rapidi presso una delle aree individuate dalle amministrazioni locali.
Differenza tra test sierologico e test antigenico rapido
Test sierologico. Quando un paziente viene infettato dal coronavirus, il sistema immunitario reagisce producendo anticorpi; il test sierologico cerca questi anticorpi nel sangue: se ci sono, il test sarà positivo.
L'utilità concreta di un test di questo tipo è piuttosto ridotta. Il nostro sistema immunitario, infatti, quando viene stimolato da un virus impiega 12 giorni per produrre anticorpi. In altre parole: il paziente si infetta, il coronavirus inizia a replicarsi e a stimolarne il sistema immunitario; per qualche giorno, il paziente è ancora asintomatico ma ad un certo punto diventa contagioso: gli anticorpi, però, non ci sono ancora. Se effettuato, l'esame sierologico risulterebbe negativo. Il paziente poi peggiora, ha la febbre, diventa più contagioso ma gli anticorpi non ci sono ancora e il test, se effettuato, sarebbe ancora negativo: come detto, verranno prodotti solo dopo 12 giorni.
Per questo, il test sierologico è uno strumento molto utile per guardare all'indietro: un paziente asintomatico ma contagioso, infatti, potrebbe risultare negativo, ed un paziente con sintomi potrebbe risultare ugualmente negativo.
Test antigenico rapido. La procedura del test rapido è identica a quella del tampone molecolare, sebbene possa risultare meno invasiva per il fatto che il cotton fioc è più corto e più sottile, non va infilato in profondità: la bacchettina di plastica col cotone in cima viene posata in una provetta col liquido. Qui sta la differenza: il liquido è diverso. Mentre col test molecolare si cerca il genoma del virus, col test rapido si cercano le frazioni proteiche - gli antigeni - presenti sulla superficie virale: il liquido distrugge il virus lasciando integre le proteine che vengono poi trasferite su un supporto solido, di solito bianco; a quel punto, vengono messe in contatto con un reagente che si lega alle proteine del coronavirus, portando con sé un colorante nero che fa apparire la sbarretta che vediamo nel test qualora sia positivo.
Funziona esattamente come un test di gravidanza, con la differenza che si cercano proteine diverse. Di fatto, cambiano soltanto i reagenti. Il vantaggio è la facilità d'esecuzione, la rapidità del risultato, l'economicità.
Il difetto, invece, è la minore sensibilità; tuttavia, potrebbe essere considerato un pregio poiché vengono individuati soltanto i soggetti piщ contagiosi. Altro difetto è che i test disponibili non sono tutti efficaci allo stesso modo, sebbene siano abbastanza attendibili: possono esserci dei falsi positivi o dei falsi negativi. Per questo, in caso di positività si deve effettuare un tampone molecolare per confermare la diagnosi. Tuttavia, è stato pubblicato pochi giorni fa il lavoro di un importante gruppo di virologi tedeschi che ha analizzato diversi sistemi trovando che almeno un paio funzionano davvero bene, risultando, cioè, molto affidabili.