Mercoledì, 02 Dicembre 2020 12:13

Testa passa alle querele: "Le parole uccidono più del virus". Odg: "Malasanità uccide, giornalisti raccontano"

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"Le parole uccidono più del virus": è titolata così la nota inviata alla stampa dal manager della Asl 1, Roberto Testa. E toccherebbe ricordare al Direttore generale che, purtroppo, il covid-19 sta uccidendo migliaia di persone in Italia, e tante, troppe, in provincia dell'Aquila: verrebbe da invitarlo a pensare ai morti di coronavirus, in questo momento, piuttosto che alle parole. 

Ma quali sarebbero le parole che uccidono? Quelle pubblicate sulla stampa, ovviamente. 

"Ho avuto modo di leggere e di ascoltare, sulle varie testate giornalistiche, notizie riguardanti molteplici aspetti legati all’assistenza sanitaria dell’Azienda, talora con dovizia di particolari, che riportano fatti e situazioni gravi, quando non sconcertanti. Nel massimo rispetto del diritto di informazione e di una dialettica sana e costruttiva, è parimenti doveroso ed obbligatorio - quale Rappresentante Legale dell’Azienda più importante a livello provinciale con i suoi 3500 operatori ed un bilancio di 700 milioni di euro - andare a verificare queste notizie, molto spesso provenienti da soggetti che ricoprono importanti ruoli istituzionali".

Aggiunge Testa: "Sono sotto gli occhi di tutti, i numerosi articoli che mi sono trovato costretto a scrivere - distogliendo energie fisiche e mentali per combattere questo virus - per confutare, con elementi documentali oggettivi, quei fatti e circostante riportate sui media, in una sorta di progressiva escalation, che non rispondono alla realtà dei fatti e che hanno creato un clima mediatico, il cui risultato è quello:

- di presentare una immagine distorta della sanità, negativa e pericolosa;

- di minare profondamente la fiducia del cittadino verso l’Azienda, quando non allontanandolo dalla stessa;

- di creare un clima aziendale negli operatori di sfiducia, quando non di prostrazione, a fronte del gravoso e quotidiano impegno profuso, che richiede invece la massima concentrazione e l’assenza di distrazioni, per l’alta responsabilità insita negli atti quotidiani posti in essere.

Avrei voluto dedicare tutte le energie solo in questa impari lotta contro il nemico invisibile quale è il coronavirus, ma è mio dovere tutelare anche l’immagine dell’Azienda e di tutti gli operatori che con spirito di abnegazione utilizzano quotidianamente le loro risorse fisiche e mentali nello svolgimento di lavori resi più difficili e complessi dalla pandemia. I rappresentanti delle istituzioni, in particolare, hanno l’obbligo di agire con correttezza in ossequio ai principi stabiliti dalla Carta Costituzionale, evitando strumentalizzazioni dal sapore squisitamente politico".

Testa ribadisce di aver riscontrato "troppa disinformazione, troppe fake news, troppe condotte contrarie ai codici deontologici e di comportamento che fanno male non solo a chi ne è oggetto, ma ancor di più ai cittadini che da tale modus agendi escono disorientati"; perciò, "dopo avere contestato con dovizia di particolari le falsità apparse recentemente sugli organi di informazione locali, avevo e ho l’obbligo morale, oltre che giuridico, di interessare l’Autorità Giudiziaria competente, e l'ho fatto senza esitazione alcuna, senza timore, affinchè emerga la verità".

Poi, il manager della Asl cita Stanislaw Jerzy Lec: "Dicono di più su un’epoca le parole che non si usano più che le parole che si abusano".

Insomma, il direttore generale Testa è passato alle querele richiamando "condotte contrarie ai codici deontologici e di comportamento", i principi "stabiliti dalla Corte Costituzionale per i rappresentanti delle Istituzioni"; parole che suonano come un avvertimento, anche per medici e infermieri della Asl che, in queste ore, hanno denunciato le evidenti, incontrovertibili, criticità che stanno vivendo i nosocomi della provincia dell'Aquila considerato che la medicina territoriale è stata 'spazzata via' dalla seconda ondata di contagi. 

Piuttosto che annunciare querele, il manager dovrebbe risolverle, le criticità, perché se le parole uccidono metaforicamente, il virus lo fa per davvero. 

Ordine dei giornalisti: "La malasanità uccide, i giornalisti raccontano"

"La malasanità uccide purtroppo quasi ogni giorno e i giornalisti si limitano a raccontare i fatti, assolvendo ad un loro doveroso obbligo".

E' durissima la replica dell'Ordine dei giornalisti d'Abruzzo al manager della Asl Testa, con una nota a firma del presidente Stefano Pallotta.

"I numeri sull'emergenza Covid della provincia dell'Aquila, nella loro oggettività e al di là delle opinioni, hanno fatto emergere una situazione molto grave sullo stato dei servizi sanitari. In particolare, le forti carenze dell'Ospedale di Avezzano, dove sono morte due persone a bordo di ambulanze in attesa di essere assistite, sono state denunciate da testate e quotidiani nazionali. Non sono fake news queste; non è disinformazione questa. Semmai va constatata una pressoché assenza di comunicazione della Asl ai media. Un vuoto imperdonabile in un momento in cui l'emergenza richiederebbe una costante informazione ai cittadini. I giornalisti continueranno a svolgere con rigore critico la loro professione. Non saranno le intidimidazioni, più o meno velate, a fermarli.

L'etica della resposabilità è loro ben chiara".

Centrosinistra: “Il Direttore della ASL ha passato il limite: dopo gli operatori sanitari ora minaccia la stampa. Una vergogna: ci troverà in tribunale”

"E’ proprio vero che al peggio non c’è mai fine. Mentre l’Abruzzo resta in zona rossa – unica regione in Italia – nonostante gli annunci di Marsilio (queste sì che sono fake news che illudono e confondono cittadini e imprese) e mentre resta aperta e grave la sfida contro la pandemia, il Direttore generale della ASL dell’Aquila decide di querelare i media locali perché troppo attenti e severi sul suo fallimentare operato. Con un comunicato gravissimo e risibile annuncia querele verso il mondo dell’informazione, senza specificare né quali testate, né quali notizie abbiano provocato tale reazione: dopo aver cercato di imbavagliare gli infermieri, in pratica, adesso Testa vorrebbe imbavagliare la stampa".

Si mobilitano i gruppi di centrosinistra all'Emiciclo contro l’annunciata azione del DG della Asl aquilana. 

"E’ una vergogna assoluta – l'affondo dei consiglieri dei gruppi PD, Legnini Presidente, Abruzzo in comune e Gruppo Misto – Ma il direttore sappia che se davvero procederà come ha annunciato, saremo pronti ad autodenunciarci e chiameremo operatori sanitari, amministratori locali e cittadini a fare fronte: così se dalle parole passerà ai fatti, Testa in Tribunale troverà la società civile dall’altra parte della barricata".

Da 8 mesi, ormai - aggiungono i consiglieri - "cerchiamo di contribuire ad affrontare la situazione con azioni, proposte, suggerimenti e critiche, sì perché le critiche e le denunce di ritardi e inefficienze sono prima che un diritto, un dovere civile per migliorare gestioni sbagliate. Ma il DG ha voluto ignorarle, continuando a portare avanti scelte insufficienti e dannose. E’ stato umiliato dalle politiche della Giunta che ha trascurato le richieste di potenziamento della ASL1; dalla tutela sanitaria degli operatori ai vaccini antinfluenzali, ai problemi di tracciamento, alla chiusura di interi reparti, alle USCA e alla medicina territoriale, è stata finora una brutta sequenza di errori e fallimenti. Riconoscere limiti e difficoltà sarebbe la cosa più corretta e onesta intellettualmente. Reagire, invece, levando l’ascia di guerra con superbia e arroganza, è la cosa peggiore, soprattutto in un momento come questo".

Se qualcuno ha diffuso notizie false e dannose la ASL ha l’ufficio legale per tutelarsi. "Ma lo faccia senza spocchia e arroganza: le querele – se ci si ritiene lesi – si fanno, non si annunciano. Perché gli annunci assumono il sapore delle minacce e delle intimidazioni. Né riteniamo che gli si addica il ruolo di vittima, perché adesso le vere vittime sono quelle del Covid e della malasanità e non perda più nemmeno un minuto del suo tempo a scrivere comunicati, ma si occupi risolutivamente della gestione della pandemia, della gestione del sistema sanitario aquilano e della cura dei cittadini. Se farà bene (cosa che possiamo solo sperare) scoprirà che la gente sa valutare e apprezzare e che le cose fatte bene non possono essere smentite".

Pezzopane: "Parole gravissime"

"In piena emergenza covid il manager della Asl di Avezzano, Roberto Testa, invece di assumersi le proprie responsabilità come dirigente sanitario di un territorio che da free COVID è diventato in un batter d’occhio zona rossa, ha pensato bene di andare a denunciare i giornali e le tv in Procura. Siamo alla follia, lo considero un gesto di protervia, quasi un monito. Guai a chi parla, perché viene e verrà denunciato. Un clima da caccia alle streghe, insopportabile".

A dirlo è la deputata abruzzese del Pd, Stefania Pezzopane.

"Gli ospedali sono al collasso, sono morti dei malati fuori dal pronto soccorso senza essere stati ricoverati per mancanza di posti. I medici ed il personale sanitario sono stati decimati dal virus, per la pessima gestione negli ospedali e per l’indifferenza verso la medicina del territorio! E l’elenco delle gravi inadeguatezze è lunghissimo ed anche ora, per l’organizzazione dello screening di massa, la direzione Asl è latitante. Ma il manager non si occupa di tutto ciò. Questo atteggiamento verso la libera informazione si chiama censura, e lede la libertà di stampa e di raccontare veramente quanto sta accadendo alla sanità abruzzese. Chiedo che venga fatta immediata chiarezza su quanto accaduto. Ribadisco la richiesta alla regione Abruzzo di commissariare subito la Asl 1 e di individuare una persona capace, esperta di emergenza e super partes per gestire questa gravissima situazione. I piccoli e lentissimi miglioramenti di queste ore, ancora poco significativi per invertire la curva del contagio,  sono esclusivamente il risultato del sacrificio dei cittadini che rispettano le regole dei DPCM e di medici e personale sanitario che si sacrificano. Ed anche del sistema dell’informazione che invita i cittadini alla cautela. Dalla gestione della Asl finora solo guai ed arroganza".

Acerbo: “Chiediamo dimissioni Testa”

“Il direttore generale dell'Asl dell'Aquila dovrebbe dimettersi invece di fare intimidazione nei confronti dei giornalisti e degli organi d'informazione che hanno raccontato l'emergenza covid”.

Così Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista - Sinistra Europea.

“Ricordiamo - prosegue Acerbo - che il Direttore ha già assunto la decisione di aprire procedimenti contro i dipendenti della Asl che hanno denunciato il degrado in cui sono costretti a operare”.  “E’ vergognoso che il presidente della Regione Marsilio e l'assessore Verì consentano al Direttore Generale di minacciare denunce contro chi racconta la realtà del disastro della sanità nell'aquilano. I populisti quando governano vogliono tappare la bocca al popolo per nascondere la loro incapacità? Come denunciato dalla stessa Cgil, Avezzano è diventata un caso nazionale "per lo stato indecente in cui era costretto a operare il personale sanitario e il conseguente stato di incuria dei pazienti ricoverati". 

“Rifondazione Comunista chiede le dimissioni del Direttore Generale dell'Asl dell'Aquila”. 

Ultima modifica il Giovedì, 03 Dicembre 2020 13:43

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