Non si placano le polemiche a proposito dell'estromissione, decisa dal Comune, delle associazioni di Protezione civile dalle operazioni relative alla campagna di test antigenici di massa in corso di svolgimento a L'Aquila.
Secondo quanto emerso nei giorni scorsi, alle associazioni era stata chiesta una collaborazione nelle procedure di maneggiamento dei reagenti. Quando, però, i volontari hanno obiettato che questo tipo di operazione doveva essere svolta da operatori sanitari qualificati e non rientrava nelle loro competenze, essendo sprovvisti di una specifica formazione, il Comune avrebbe negato loro di partecipare anche a tutte le altre attività logistiche e di supporto allo screening.
"E’ sorprendente come solo per il Comune dell’Aquila risultino inutili le competenze delle associazioni di Protezione Civile, soprattutto considerando che molte di noi proprio in questi giorni stanno prestando il proprio servizio in altri Comuni" si legge in una nota firmata dalle "associazioni di Protezione civile in convenzione con il Comune dell'Aquila".
"Infatti gli stessi hanno richiesto una collaborazione proprio per le operazioni di screening ritenendo utile e molto apprezzabile il lavoro dei volontari di Protezione Civile inclusi quelli delle associazioni dell’Aquila".
"Ribadiamo la nostra totale disponibilità, sempre, ad assolvere al nostro ruolo istituzionale come previsto dal Codice di Protezione Civile, ma non ad ottemperare a ruoli e competenze diversi".
"E’ evidente che c’è un problema di comunicazione e di definizione di ruoli e competenze tra noi e il Comune per cui sarà nostra cura promuovere, appena sarà possibile, delle giornate formative e informative con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile rivolte non solo ai volontari, ma anche ad amministratori, dirigenti e dipendenti comunali con lo scopo di chiarire ruoli, competenze e modalità operative".
"Si ribadisce che lo scopo primario del sistema di Protezione Civile è di supporto attivo e di collaborazione con tutti sempre e comunque e auspichiamo di trovare una armonia che permetta una collaborazione proficua con gli enti senza dover assistere di nuovo a ridicole, infantili e superficiali ritorsioni come la richiesta delle radio o la cancellazione della chat attiva fin dal 2017 (necessaria per il rapido allertamento e collante tra le associazioni) o la minaccia di revocare le convenzioni".
"Vogliamo sottolineare che molte delle associazioni convenzionate con il Comune dell’Aquila lo sono anche con la Regione Abruzzo, con la quale stanno collaborando attivamente sul fronte dell’emergenza sanitaria sin dai primi momenti, senza mai tirarsi indietro. Lo stesso è accaduto anche quest’estate durante una stagione di AIB particolarmente impegnativa. E potremmo citare anche altri numerosissimi esempi".
"Perché, è bene ricordarlo a tutti, siamo volontari e svolgiamo le attività che ci vengono richieste in modo del tutto gratuito".
"Ribadiamo inoltre che sarebbero molti i servizi di supporto alla popolazione da poter organizzare e fare in un momento di grave difficoltà come quello che stiamo vivendo. Cosa, tra l’altro, che molte associazioni di protezione civile stanno già facendo in modo autonomo senza una cabina di regia".
"La nostra disponibilità per il territorio non verrà mai meno a prescindere dall’esistenza di una convenzione. Infine, dopo aver letto alcune dichiarazioni distorte sul nostro operato, ci riserviamo di intraprendere un percorso a tutela della nostra immagine".