Due emendamenti al progetto di legge regionale finalizzata al contrasto dello spopolamento dei piccoli comuni di montagna, per allargare ed estendere la platea di enti e cittadini beneficiari del provvedimento.
A presentarle è il Comune dell’Aquila che ha raccolto l’invito formulato dal presidente di Anci Abruzzo, Gianguido D’Alberto, audito quest’oggi in seconda commissione regionale proprio per discutere del disegno normativo all’Emiciclo e che si è fatto portavoce delle istanze giunte dal capoluogo di regione.
“Per tramite del presidente D’Alberto è stato fornito un contributo volto a migliorare e perfezionare un pdl importante con cui la Regione intende dare una risposta al diradamento demografico nei centri montani – spiega il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi – Il Comune dell’Aquila ha avanzato proposte che riteniamo possano utili ad aumentare l’attrattività di comuni di piccole dimensioni che, altrimenti, rischierebbero di rimanere tagliati fuori da una norma pensata proprio per loro e arginare il drammatico fenomeno dello spopolamento”.
Con la prima ipotesi emendativa si propone di estendere i benefici del bonus economici a coloro che sceglieranno di risiedere in uno dei comuni classificati come montani o parzialmente montani - fermo restando li limite dei tremila abitanti stabilito dal disegno di legge- come stabilito nella tabella della legge regionale numero 10 del giugno 2008, superando il discrimine della quota minima (oltre 600 metri di altitudine sul livello del mare) attualmente previsti al secondo comma dell’articolo del progetto di legge.
Il secondo emendamento, invece, punta ad estendere la platea di beneficiari delle misure a sostegno delle famiglie, prevedendo la distribuzione di eventuali economie anche ai nuclei con Isee superiore a 25mila euro.
“Decine di municipi, pur trovandosi in aree interne e svantaggiate della regione, hanno un territorio in tutto o in parte al di sotto dei 600 metri di altitudine ma vivono le stesse dinamiche legate allo spopolamento di comuni situati ad altitudini più elevate. Già altri sindaci hanno avanzato questa richiesta di modifica e ritenendo L’Aquila baricentrica rispetto a un’idea di città territorio che va dalla Valle Aterno alla Subequana ritengo necessario che si faccia portavoce di questa richiesta. Qualora, poi, una volta erogati i contributi secondo i parametri previsti dalla legge risultassero delle risorse residue proponiamo di estenderli anche ad altri nuclei familiari con indice economico superiore a 25 mila euro”.
L’ultima proposta di emendamento avanzata dal Comune dell’Aquila, infine, è quella di estendere all’intero territorio regionale le disposizioni contenute nel progetto di legge 157 del 2020 finalizzato al recupero, la riconversione e la riqualificazione delle aree produttive, attualmente previste solo per l’area di Pescara-Chieti.