Non fosse bastata la nota diramata qualche giorno fa per annunciare querele alla stampa locale, 'colpevole' di aver messo in luce le evidenti, incontrovertibili, criticità che stanno vivendo i nosocomi della provincia dell'Aquila considerato che la medicina territoriale è stata 'spazzata via' dalla seconda ondata di contagi, non fosse bastato che, giusto qualche giorno fa, l'azienda sanitaria, nel silenzio generale, è stata costretta ad evacuare la tensostruttura montata alle porte dell'Ospedale di Avezzano per assicurare altri posti letto ai malati covid che, in pompa magna, era stata aperta promettendo "il massimo confort" ai degenti e che si è allegata alle prime piogge, il manager della Asl 1 Roberto Testa, la Direttrice sanitaria Sabrina Cicogna e il Direttore amministrativo facente funzione Stefano Di Rocco hanno firmato stamane una disposizione di servizio che sta facendo parecchio discutere.
"Di recente - scrivono i vertici della Asl Avezzano, Sulmona, L'Aquila - l'azienda sanitaria è stata esposta dai media, a livello locale e nazionale, alla diffusione di notizie che hanno causato un grave danno all'immagine e al rapporto di fiducia con gli utenti. Ciò, peraltro, in un momento di gravissima emergenza sanitaria come quella in atto".
Dunque Testa, Cicogna e Di Rocco hanno voluto richiamare l'attenzione di tutto il personale sulle disposizioni contenute nel Codice di comportamento dell'azienda, di cui alla deliberazione 1165/2017 sottolineando, in particolare, il dovere di diligenza e di fedeltà, il rispetto della via gerarchica, il fatto che i rapporti con la stampa sono tenuti dal Direttore generale e dagli organi e uffici a ciò preposti nonché dai dipendenti espressamente incaricati.
E poi, tengono a ribadire i vertici Asl, "qualsivoglia fuga di notizie o rilascio di dichiarazioni non autorizzate assume rilevanza disciplinare".
Per questo, "i Direttori/Responsabili di presidio/distretto, i Direttori di dipartimento e i Responsabili di ciascuna Unità operativa, sono invitati ad esercitare le funzioni di controllo e vigilanza loro attribuite sul puntuale rispetto delle norme e delle disposizioni aziendali, adottando eventuali provvedimenti di competenza in caso di violazione delle stesse".
Più chiaro di così.
"Ormai siamo alla persecuzione e alla caccia alle streghe, alla richiesta di omertà che offende i diritti dei lavoratori e la loro appartenenza sindacale", l'affondo della deputata Stefania Pezzopane. "Si tratta di una vicenda scandalosa, che genera un clima di terrore nel mondo della sanità abruzzese", le parole della deputata dem. "Mancano solo le punizioni corporali, mi chiedo se qualcuno si renda conto del clima in cui devono lavorare medici e personale sanitario".
Per Pezzopane, la Direzione Asl non fa le cose indispensabili: "non vengono fatte le assunzioni, non viene potenziato il laboratorio, non è stato nemmeno ancora definito il percorso sporco/pulito, e lungo è l’elenco dei problemi irrisolti. Se il contagio da Covid si abbassa è solo grazie alle regole imposte dal governo". Infine, per Pezzopane "gli ospedali della provincia dell'Aquila continuano ad essere mal gestiti e continua a non essere seguita la medicina del territorio. Viceversa, i vertici dell'Asl cosa fanno? Scrivono una circolare per minacciare il personale che osa 'parlare'. Il problema, quindi, non è quello che accade lì dentro, il problema è non far sapere. Tutto ciò è semplicemente scandaloso. La regione intervenga, dopo le denunce alla stampa ora la censura al personale".
Uil: “Giù le mani dai lavoratori, Testa fa lo sceriffo”
“Giù le mani dai lavoratori che ogni giorno operano con dedizione e senso di responsabilità nel pieno di una pandemia che sta mettendo in ginocchio la sanità. Il dottor Testa dovrebbe pensare a risolvere le tante problematiche degli ospedali della provincia e non a fare lo sceriffo”.
Il segretario provinciale della Uil Fpl Antonio Ginnetti e il responsabile della Sanità della Uil Fpl Gianfranco Giorgi criticano duramente la disposizione di servizio della direzione generale della Asl n°1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila inviata ai direttori sanitari dei presidi ospedalieri, ai responsabili dei distretti sanitari, ai direttori dei dipartimenti e delle unità operative e per conoscenza a tutto il personale in servizio presso la Asl.
“Con la disposizione di servizio – aggiungono – La direzione stabilisce che i rapporti con i mezzi di informazione sono tenuti dal direttore generale, pertanto qualsiasi fuga di notizie o rilascio di dichiarazioni non autorizzate assume rilevanza disciplinare. Una comunicazione che ha le sembianze di un bavaglio messo a tutti i lavoratori, dopo quello che si è provato a mettere alla stampa, con la minaccia di querele per presunte fake news sui disservizi degli ospedali provinciali nel pieno dell’emergenza covid. I dipendenti della Asl, come tutti i cittadini, hanno il diritto costituzionalmente garantito di manifestare liberamente il loro pensiero e questo diritto non può certamente essere obliterato da una disposizione del direttore generale”. “Anziché fare la caccia alle streghe, il dottor Testa dovrebbe pensare a lavorare per la Asl e quindi per i cittadini, ad ampliare la disponibilità di posti letto, a reclutare nuovo personale vitale per fronteggiare una eventuale terza ondata pandemica e a realizzare tutti i lavori che ci sono ancora da fare negli ospedali della provincia”. “Si sta generando un clima di terrore nel mondo della sanità e questo non è accettabile – sottolineano – Sarebbe il momento per Testa di fare un passo indietro e di lasciare spazio a chi potrà svolgere meglio il suo compito”.