Le immagini degli assembramenti del weekend, favoriti dall'uscita di molte regioni dalla fascia rossa e arancione, hanno destato allarme nel Governo, che ora sta valutando un irrigidimento delle misure anti contagio per le vacanze di Natale nei giorni festivi e prefestivi.
L’idea ha preso forma in occasione del vertice tra Conte, i ministri Boccia e D’Incà, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro e i capidelegazione delle forze politiche che sostengono il governo tenutosi domenica sera a Palazzo.
Allo studio c'è l'ipotesi di rendere tutta l’Italia zona rossa o arancione nelle giornate più a rischio, permettendo però uno specifico allentamento per i piccoli Comuni. Una deroga che dia, a chi abiti in città sotto i 5mila abitanti, la possibilità di spostarsi anche fuori dal Comune entro i 30 chilometri. Nelle prossime ore un vertice tra capi delegazione, ministri e Cts dovrebbe prendere una decisione.
L’idea di introdurre restrizioni ad hoc per i giorni di Natale, sul modello di quanto deciso in Germania dalla Merkel (chiusura dei negozi non essenziali, no agli assembramenti, sì al telelavoro e all'istruzione a distanza), ha messo in evidenza il nodo dei ristoranti. I partecipanti alla riunione si sono divisi in “rigoristi” e sostenitori della linea morbida. Questi ultimi si sono distanziati dai primi che invece hanno spinto per la chiusura anche a pranzo, come avviene per le zone rosse o arancioni.