Si deciderà tra martedì sera e mercoledì la nuova stretta di Natale sul quale è al lavoro il governo. Oggi pomeriggio si è svolta una nuova riunione del Comitato tecnico-scientifico dopo il vertice di questa mattina con il premier Giuseppe Conte e i capidelegazione.
Gli esperti del Cts avrebbero spinto per una nuova stretta, sia per l'impossibilità di un controllo capillare del territorio, sia per via dei dati ancora “preoccupanti”, con un’incidenza dei nuovi casi ancora troppo alta (nell'ultimo monitoraggio era di 193 ogni 100 mila abitanti, quando dovrebbe essere a 50 ogni 100 mila per poter garantire il tracciamento). Di qui la necessità di misure da estendere e rafforzare con una sorta di lockdown per tutto il periodo di Natale.
"La mia opinione è chiara: nuove misure ci possono aiutare nelle settimane delle vacanze di Natale a evitare che arrivi una terza ondata e una recrudescenza. Stiamo ragionando sulle 2 settimane delle vacanze, quello è il periodo più complicato" ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, al Tg3. La necessità di una stretta è di fatto condivisa da tutto l'esecutivo. Ma sulle modalità, anche normative, non è stata ancora trovata una quadra complici le diverse sensibilità tra “rigoristi” e “aperturisti”. Anche per questo non è ancora certo che la stretta di concretizzi trasformando, nei giorni festivi e pre-festivi, tutta l'Italia in zona rossa. Misura, quest'ultima, che una parte del governo ritiene forse eccessiva. Perplessità le solleva anche una parte dei presidenti di Regione.
E poi c'è il nodo ristori: la chiusura di negozi, bar e ristoranti porterà i gestori, automaticamente, a chiedere un ulteriore sostegno economico. Nelle prossime ore il governo tornerà ad aggiornarsi e, in ogni caso, la decisione non verrà formalizzata prima di un vertice con le Regioni.