29 dicembre 2010. La Asl di Avezzano-Sulmona-L'Aquila, con delibera n. 2142, decide di acquistare per 3.6 milioni di euro un sistema diagnostico molto avanzato, comprensivo anche di Risonanza magnetica a 3 Tesla. Bene infungibile, sottolinea l'azienda sanitaria. Cioè unico fra quelli del suo genere per caratteristiche particolari.
L'acquisto, però, sarebbe avvenuto tramite accordo privato e senza bando pubblico. A denunciarlo, il deputato del Movimento 5 Stelle Andrea Colletti. Che il 29 aprile scorso ha inteso presentare un'interrogazione parlamentare al Ministero della Sanità.
Il dicastero aveva già definito illegittimo l'acquisto deciso dalla Asl, poiché il sistema diagnostico poteva essere acquistato solo dai centri previsti di ricerca. Un diniego che, però, non ha fermato l'azienda sanitaria. Anzi. E' stata stipulata una Convenzione con il Dipartimento di Scienze Cliniche applicate e Biotecnologiche dell'Università degli studi dell'Aquila. "La Asl di Avezzano-Sulmona-L'Aquila – ha spiegato Colletti – ha ignorato il rifiuto del Ministero all’acquisto e non si è neanche preoccupata di verificare se esistessero macchinari alternativi alla Risonanza Magnetica a 3 Tesla, a costi inferiori".
Alternative che esistono, eccome. Altro che bene infungibile, incalza il cittadino a cinque stelle. E siccome la Convenzione stipulata sembra essere soltanto "un modo per tentare di giustificare un acquisto illegittimo, sviando la normativa in oggetto ed il diniego del Ministero della Salute", il deputato ha deciso di depositare l’interrogazione parlamentare, per chiedere al Ministro se vi sia stata un’autorizzazione successiva alla Asl, in contrasto con il precedente diniego, e, in caso negativo, se sussista l’opportunità politica ed economica di segnalare l'accaduto alla Corte dei Conti. "Sarebbe interessante – ha incalzato il deputato del M5S – che anche le procure abruzzesi iniziassero ad interessarsi degli acquisti delle Asl abruzzesi e verificassero, ad esempio, quali sono le società che fanno da intermediari tra aziende che producono e Asl o medici delle Asl acquirenti".
Anche perché - nel frattempo - i 'cittadini' hanno scoperto altri due acquisti particolari. E anche in questo caso il deputato Colletti ha protocollato un'interrogazione al Ministero della Salute per chiedere che venga fatta chiarezza. La vicenda risale al 2010: la Asl - con due delibere distinte - ha dato il via libera all’acquisto di un apparecchio per tomografia denominato G-Scan e di un tomografo denominato Aquilion One. "Tali delibere hanno richiesto l'acquisto di beni", si legge nell’interrogazione, "dichiarati in entrambi i casi dalla Asl come infungibili, tramite una procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara, nello specifico attraverso un accordo privato con le ditte Esaote Spa (nel primo caso) e Toshiba Medical System (nel secondo caso). Il prezzo accettato dall'ente per l'acquisto dei due sistemi risulta essere rispettivamente di 774.000 euro e 2.160.000 euro (iva compresa)".
"Anche stavolta", denuncia Colletti, "la Asl ha giustificato l'accordo privato dichiarando che i beni avevano caratteristiche di unicità tecniche e di fornitura ma in realtà non si è neanche preoccupata di verificare se esistessero macchinari alternativi a costi inferiori. La modalità per nulla trasparente quindi rimane la stessa, ma con risultati anche peggiori". Stando alle ricerche del deputato grillino, esisterebbero infatti dei macchinari alternativi al tomografo Aquilion One, "quali ad esempio alcuni forniti dalla Siemens o dalla Philips con tecnologia Dual Source". E macchinari alternativi all'apparecchio G-Scan, "come il ParaMed con modello Mr. OPEN 0.5 Tesla, in grado di eseguire gli stessi esami del G-Sscan e oltre".
Colletti svela un altro dettaglio: "nel caso del tomografo Aquilion One, il costo indicativo necessario, riferito dal Direttore del Dipartimento Diagnostica nella relazione tecnica richiesta dalla Asl, era inferiore del 17% rispetto al prezzo accettato e nello stesso periodo è stato installato lo stesso tomografo al Centro Radiologico Potito di Campobasso a circa la metà del costo di quello dell’Aquila". Dunque, la nuova interrogazione al Ministro della Salute per capire se sia riconosciuta "la fungibilità dei beni e il prezzo eccessivamente oneroso pagato per l’Aquilion One e, in caso positivo, quali iniziative si intendano intraprendere al fine di evitare che la Asl n. 1 di Avezzano - Sulmona - L'Aquila sprechi ulteriormente risorse pubbliche a danno della collettività dei cittadini".