“Dopo anni di tagli lineari e indiscriminati a causa di un decreto Lorenzin, il DM 70 del 2015, i cui limiti sono stati drammaticamente messi in evidenza dalla pandemia, riscontriamo la volontà di realizzare un piano di razionalizzazione che contempli anche investimenti su nuove strutture. Una novità che incontra il nostro plauso ma che, naturalmente, attendiamo si tramuti presto in fatti concreti”.
Questo il commento del segretario dell’Anaao Assomed Abruzzo, Alessandro Grimaldi, dopo l’incontro avuto ieri con il commissario dell’Agenzia sanitaria regionale, Pierluigi Cosenza. Un confronto a cui seguiranno ulteriori meeting di approfondimento con l’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, e il direttore del Dipartimento Sanità della Regione Abruzzo, Claudio D’Amario.
"Nel corso dell’incontro con la nostra delegazione – prosegue Grimaldi – Cosenza ha rimarcato la necessità da parte della Regione Abruzzo di investire più risorse, rispetto al passato, su nuove strutture sanitarie oltre che sul territorio. Questo anche alla luce delle carenze e dei problemi registrati durante le fasi più acute della pandemia e tenendo conto della necessità di inquadrare gli interventi nel più vasto programma di azioni che sarà finanziato dal Recovery Fund. Occorre, lo ribadiamo, un’inversione di tendenza rispetto al passato. Il Covid ci ha mostrato una realtà disarmante, in Italia ma anche in Abruzzo, fatta a volte di pazienti in fila agli ingressi del pronto soccorso e di cittadini trasferiti all’estero per le cure. Bisogna assolutamente investire in nuove strutture ed evitare quello che è avvenuto negli ultimi anni. Occorre anche offrire una vera risposta alle esigenze dei vari territori che possa frenare la mobilità passiva che l’Abruzzo ha nei confronti di altre regioni italiane. Ai continui tagli ai reparti e ai posti letto (ben 70 mila in tutta Italia) raramente sono seguiti investimenti compensativi sul territorio. L’Anaao invece si batte, a livello nazionale e locale, per un superamento del decreto Lorenzin o almeno per una rimodulazione di tale decreto che tenga conto delle reali esigenze della popolazione".