Sono 5.184 le dosi somministrate nella vaccinazione covid.
E’ il bilancio, ad oggi, dell’attività della Asl della provincia di L’Aquila.
Il dato comprende le 33 dosi inoculate nel vaccine day, il 27 dicembre scorso, e le 170 ricevute finora dagli ospiti delle Rsa.
Il 23 gennaio inizierà la somministrazione della seconda dose del vaccino agli operatori sanitari che hanno ricevuto la prima il 2 gennaio scorso mentre, per quelli che si sono vaccinati il 27 dicembre, il richiamo è in già in corso. Da venerdì scorso, intanto, sono iniziate le vaccinazioni nelle Rsa e nelle case di riposo che proseguono secondo il calendario stabilito. A seguire saranno vaccinati gli ultra80enni e le categorie fragili.
L’apparato della Asl, sotto la regia del dipartimento di prevenzione, ha mobilitato tutte le proprie risorse per accelerare al massimo i tempi della vaccinazione e mantenere un elevato standard operativo. La persona da vaccinare viene contattata telefonicamente dal contact center che, dopo averla inserita nella piattaforma, le invia una mail e un messaggio su giorno, ora e sede in cui presentarsi.
Il contact, diretto da Marco Martinicchia, svolge un grande lavoro, nell’ambito della macchina organizzativa, perché programma non solo le tappe della vaccinazione ma cura, senza sosta, i contatti con la popolazione per qualunque informazione o richiesta legate al covid. Il servizio si avvale di 12 operatori che sono in pista 7 giorni su 7 tra front-office e attività di back office.
Il contact risponde al numero verde 800169326, attivo dal lunedì al sabato, dalle ore 9 alle 18. Al di fuori di questo calendario, l’utente ha a disposizione una casella vocale in cui lasciare le generalità ed essere ricontattato entro 3 ore. Un’organizzazione che consente, in sostanza, di coprire, con diverse modalità, tutti i giorni della settimana.
Il manager Roberto Testa, nel sottolineare lo sforzo dell’azienda nell’emergenza covid, rinnova con forza l’appello a vaccinarsi. "Il vaccino, a cui anch’io mi sono sottoposto nei giorni scorsi, è l’arma con cui possiamo debellare il covid ed è una consapevolezza che dovrebbe indurre tutti, addetti ai lavori e non, a utilizzarlo in modo massivo. Vaccinarsi è un dovere etico e morale che va oltre la sfera del singolo perché investe un interesse collettivo, il raggiungimento graduale dell’immunità di gregge. E’ il momento di fare squadra, tutti insieme, utilizzando una metafora calcistica, per fare gol alla pandemia e vincere definitivamente la difficile partita. Magari senza tempi supplementari".