Mercoledì, 03 Febbraio 2021 11:50

A24-A25, inchiesta su sicurezza viadotti: udienza rinviata al 26 febbraio

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E' stata rinviata al 26 febbraio l'udienza davanti al Gip del Tribunale dell'Aquila chiamato a decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura della Repubblica dell'Aquila per l'imprenditore Carlo Toto, patron dell'omonimo gruppo che controlla Strada dei Parchi, concessionaria delle autostrade laziali e abruzzesi A24 e A25, nell'ambito dell'inchiesta sullo stato strutturale di ponti e viadotti nei tratti autostradali del territorio aquilano.

Il giudice si è riservato di decidere la costituzione di parte civile dell'associazione italiana familiari e vittime della strada, mentre non si è presentato il Ministero dei trasporti: per l'Anas, che ha fatto richiesta, il giudice si è riservato con ordinanza. La difesa di Toto ha però contestato l'ammissione perché ci sono sentenze che hanno stabilito che, in questi casi, l'Anas non ha diritto alla costituzione autonoma rispetto al ministero.

Intanto Strada dei Parchi ha preannunciato al giudice la "richiesta di incidente probatorio, che svolga una perizia utile a confermare quello che noi sappiamo e che affermiamo serenamente da sempre: non solo non c'è nessuna carenza di manutenzione, ma non c'è il benché minimo rischio per la circolazione stradale sulla A24-A25" ha dichiarato Gian Domenico Caiazza, legale rappresentante della società. 

"Siamo forti di una perizia di ufficio del Tar Lazio - ha aggiunto Caiazza al termine dell'udienza - che già conclude in questo senso, e siamo forti di una nostra consulenza che, a differenza di quella del Pubblico Ministero, ha fatto le prove di carico. Siamo sereni a tal punto da essere noi a chiedere al Giudice, anticipatamente, di effettuare l'accertamento tecnico con suoi periti".

Circa il fatto che siano tre Procure abruzzesi ad indagare, l'avvocato Caiazza ha inteso sottolineare che "indagano tutti sulla base di un'unica denuncia. Già il Tribunale del Riesame di Teramo ha annullato un provvedimento di grande significato, ovvero i sequestri dei conti correnti. Ovunque sosterremo quello che stiamo sostenendo qui: si tratta di fare valutazioni tecniche? Facciamole subito. Facciamole bene. Facciamole con le prove di carico. Affidiamole a un soggetto terzo competente. Si vedrà che noi come Strada dei Parchi e i cittadini potranno essere sereni sullo stato di manutenzione e di sicurezza delle autostrade A24 e A25".

In concorso con altri tre dirigenti del gruppo, la Procura della Repubblica dell'Aquila contesta all'imprenditore Carlo Toto, a vario titolo, i reati di attentato alla sicurezza dei trasporti e crollo di costruzioni o altri disastri dolosi, inadempienza nelle pubbliche forniture, inadempienza e frode nelle pubbliche forniture. Rischiano il processo anche il consigliere di amministrazione della holding del Gruppo Toto, Cesare Ramadori, all’epoca dei fatti amministratore delegato di Sdp, della quale oggi è presidente, Igino Lai, responsabile di esercizio di Sdp, e Gianfranco Rapposelli, amministratore delegato di Infraengineering, altra società del gruppo specializzata nella progettazione.

Secondo quanto scritto nella richiesta di rinvio a giudizio da parte dei pm, i quattro in concorso tra loro “nelle qualità e con le condotte descritte, mettevano in pericolo la sicurezza del pubblico trasporto autostradale, determinando uno stato di estremo deterioramento e il conseguente pericolo di crollo totale o parziale delle pile e degli impalcati, di 9 dei 25 viadotti”.

Nello stesso provvedimento i pm, a proposito della responsabilità degli indagati, parlano di “lavori di adeguamento sismico realizzato poi con semplici interventi di prevenzione del fenomeno della cosiddetta scalinatura degli impalcato, finanziati con denaro pubblico, presentandoli poi anche nei consuntivi a lavori eseguiti come opere di messa in sicurezza antisismica, mentre in realtà consistevano nell’installazione di apparecchi di appoggio aggiuntivi, correttivi o sostitutivi del danno derivato dall’omessa manutenzione ordinaria che non modificano il comportamento statico e sismico delle strutture, e che comunque rientrano nel concetto di ordinaria manutenzione”.

I Pm sottolineano anche che in riferimento ai coefficienti di sicurezza delle opere, per risparmiare i costi realmente necessari, venivano attribuiti fittiziamente requisiti di sicurezza attraverso calcoli di progetto in realtà non collegati alla struttura.

L’inchiesta partita alcuni anni fa è scattata anche sulla base di esposti delle associazioni ambientaliste, in particolare il Forum H2O, da sempre critiche con la gestione di Sdp. In alcune di queste infrastrutture negli anni scorsi si sono verificati di parte di impalcato oltre a essere visibili materiali ferrosi. I riflettori delle Procure – oltre all’Aquila, indagano Pescara e Teramo – sulle infrastrutture autostradali si sono accesi in particolare dopo il tragico crollo del Ponte Morandi nell’agosto 2018.

Forum H2O: "Vergognosa la mancata costituzione del Ministero delle Infrastrutture"

"Lo Stato deve impegnare risorse e mezzi per stare dietro alle inequivocabili criticità connesse alla gestione dell'A24 e A25 ma il Ministero delle Infrastrutture non si costituisce nel procedimento che la Procura di L'Aquila ha avviato contro i vertici di Strada dei Parchi per ottenere giustizia. Abbiamo una sola parola per commentare: vergogna!".

Così il Forum H2O sulla decisione del MIT di non costituirsi per ora nel procedimento in corso al Tribunale di L'Aquila.

"I dirigenti del Ministero, in particolare Migliorino, hanno puntualmente rilevato gravissime inadempienze del concessionario. Le immagini dello stato in cui è ridotta l'autostrada hanno fatto il giro del mondo ma il ministro uscente De Micheli evidentemente sta pensando ad altro invece di difendere in ogni sede i diritti dei cittadini. Tra l'altro la Procura di L'Aquila contesta fatti gravissimi, segnalando problematiche enormi sui viadotti, che sarebbero stati addirittura a rischio crollo. Evidentemente fare chiarezza e giustizia non interessa a questa politica. Noi da volontari abbiamo fatto quei sopralluoghi che gli enti non avevano fatto segnalando la situazione in esposti e comunicati che hanno fatto partire le indagini in diverse procure. Ora continuiamo a dare il nostro contributo collaborando con altri volontari, l'associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, che oggi ha chiesto la costituzione di parte civile. Incredibile che il Ministero, invece, faccia finta di niente".

Ultima modifica il Mercoledì, 03 Febbraio 2021 23:42

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