Lunedì, 08 Febbraio 2021 11:13

Vaccini Covid: quanti sono quelli in uso e quelli in fase di sperimentazione

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I vaccini anti Covid al momento disponibili in tutto il mondo sono otto, mentre per 63 si attende la fine della sperimentazione sull'uomo (secondo gli ultimi dati forniti dall'OMS).

Sono invece ben 177 quelli che stanno affrontando la pre-sperimentazione clinica. Tanti i casi di Paesi che stanno sviluppando un vaccino a livello locale, come l'Italia o l'Iran.

Dei tre vaccini anti Covid-19 già disponibili in Europa e in Italia, il primo a essere stato approvato è stato quello della Pfizer-BioNTech. Il secondo in ordine di approvazione è stato il vaccino dell'americana Moderna, che dà una protezione vicina al 95%, come per il prodotto Pfizer-BionTech. Moderna ha riferito che il suo vaccino sarebbe efficace anche contro le varianti inglese e sudafricana. Ha poi ricevuto il via libera il vaccino di AstraZeneca, che raggiunge un'immunità intorno al 60%. Le due dosi possono esse somministrate con un intervallo che può andare da quattro a 12 settimane. Secondo nuovi studi l'efficacia sarebbe invece intorno al 70-75%.

Nelle prossime settimane è atteso l'ok dell'Agenzia Europea dei Medicinali (Ema) per il vaccino della Johnson & Johnson. L'azienda intanto ha presentato alla Food and Drug Administration (Fda)  americana una richiesta di autorizzazione di emergenza per il suo vaccino.

Più in là potrebbe essere la volta di un altro vaccino americano, quello della Novavax, che l'Agenzia europea per il farmaco (Ema) ha già iniziato ad analizzare in "revisione continua". La decisione si basa sui risultati preliminari degli studi di laboratorio (dati non clinici) e dei primi studi clinici sugli adulti. L'azienda sta attualmente conducendo studi sulle persone per valutarne la sicurezza, l'immunogenicità e la sua efficacia contro il Covid-19. L'Ema valuterà i dati di questi e altri studi clinici non appena saranno disponibili. La revisione continua dell'Ema proseguirà fino a quando non saranno disponibili prove sufficienti per una domanda formale di autorizzazione all'immissione in commercio.

Non si esclude, inoltre, che l'Europa possa dare il via libera più avanti al vaccino russo Sputnik e a quello dell'azienda cinese Sinovac. "Spero che l'Ema potrà certificare l'efficienza di questo vaccino in modo che possa essere usato anche negli Stati Ue, sarebbe una cosa bella" ha commentato l'Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera, Josep Borrell.

L'Austria si è già detta disposta a produrre i vaccini russo e cinese, se otterranno il via libera dalle autorità sanitarie dell'Unione europea. Lo ha assicurato il cancelliere, Sebastian Kurz. "Alla fine è importante ottenere al più presto il maggior numero di vaccini sicuri, indipendentemente da chi li ha sviluppati", ha spiegato Kurz in un' intervista al quotidiano tedesco Welt am Sonntag.

Intanto l'autorità per il farmaco cinese ha dato una via libera "condizionato" ad un secondo vaccino prodotto sempre dalla Sinovac. Lo ha annunciato la stessa azienda farmaceutica spiegando che l'ok è arrivato dopo una serie di test in Cina e a all'estero, ad esempio in Brasile e Turchia. "L'efficacia e la sicurezza" del nuovo vaccino "devono tuttavia avere ulteriori conferme", si legge in un comunicato.

In Russia, invece, l'Istituto di ricerca di epidemiologia e microbiologia del Ministero della Salute Gamaleya sta sviluppando la tecnologia per creare vaccini contro i nuovi ceppi di coronavirus, ha dichiarato il direttore dell'istituto Alexander Gintsburg.

"L'istituto sta sviluppando la tecnologia che dovrebbe permettere di creare formulazioni di vaccini in modo molto rapido ed efficiente, se l'agente infettivo inizia a cambiare velocemente", ha detto Gintsburg in un'intervista a Rossiya 1.  L'Istituto Gamaleya testerà presto l'efficienza del suo vaccino Sputnik V contro i nuovi ceppi di coronavirus, quelli brasiliano e sudafricano e altri, ha aggiunto Gintsburg.

In Italia si sta continuando a lavorare sul vaccino della Reithera, l'azienda di Castel Romano (Roma) nella quale lo Stato italiano ha deciso di entrare con capitale pubblico. Il prodotto potrebbe essere disponibile da settembre.

È delle ultime ore la notizia che l'Iran ha annunciato il suo secondo vaccino prodotto 'in casa', il Cov-Pars, basato su una proteina ricombinante, che può essere iniettato o inalato. I test sugli esseri umani inizieranno l'8 febbraio. Il nuovo vaccino è stato messo a punto da Razi Vaccine e dal Serum Research Institute.

Quelli finora citati sono vaccini molto diversi fra loro: alcuni messi a punto con tecnologie utilizzate per la prima volta, come quelli che utilizzano la molecola di Rna messaggero, come quelli di Pfizer e Moderna.

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