"A livello personale e come abruzzese, parlando da tecnico, propendo per l'ipotesi progettuale di riclassificare l'infrastruttura autostradale attuale secondo le leggi e le tecniche che si userebbero per una costruzione ex-novo così da avere una opera dalla vita nominale utile molto lunga per le future generazioni".
Lo ha detto l'ingegnere Maurizio Gentile, ex Ad di Rete ferroviaria italiana (Rfi), ingegnere idraulico originario di Sulmona (L'Aquila), attuale commissario straordinario nominato dal governo per la messa in sicurezza antisismica delle autostrade abruzzesi e laziali A24 e A25.
Gentile ha consegnato al Ministero per le Infrastrutture e Trasporti un primo programma per l'attuazione del piano economico e finanziario (Pef) di Strada dei Parchi, concessionaria delle A24 e A25, dal 2014 in attesa di rinnovo.
All'ANSA dice la sua da tecnico, optando per una opera per i prossimi 100 anni: il mega progetto di messa in sicurezza è previsto dalla legge di stabilità del 2012 che ha considerato le due arterie strategiche per le calamità naturali. "In linea di massima c'è convergenza di principio su un intervento di lunga prospettiva, ma non c'è ancora una scelta definitiva. Ora il nuovo Governo dovrà verificare la disponibilità e gli impegni di finanza pubblica ed agire di conseguenza", ha spiegato Gentile.
Della proposta presentata al Mit non sono emerse ipotesi di costi: l'ultima sul campo, legata ad una bozza poi tramontata, è quella che prevede un mega intervento di 3,1 miliardi di euro di lavori, di cui 2 a carico dello Stato e 1,1 a carico della concessionaria. Secondo quanto si è appreso, il progetto di messa in sicurezza con una infrastruttura ex novo avrebbe un costo di 6,5 miliardi di euro.
"Senza entrare nel merito dei costi, che possono essere molto variabili a seconda delle scelte possibili tra i due scenari descritti, l'arco temporale ragionevole del progetto di radicale intervento sarebbe di 12-14 anni, a partire dalle opere e dalle zone a maggior rischio", ha chiarito il commissario Maurizio Gentile. "Per intervenire sull'esistente non ci vorrà molto tempo meno, visto che non si possono aprire tanti cantieri insieme su autostrade in esercizio. In tutti e due i casi, comunque, non sarà mai prevista la interruzione del servizio e quindi della viabilità in arterie che non hanno alternative e che sono strategiche in caso di calamità: si agirà con interventi programmati su principi di alta, media e bassa priorità, sempre su quattro corsie. Quello che interessa maggiormente in questa fase - ha concluso il commissario- è avere un programma basato sulla disponibilità di finanza pubblica e affrontare le criticità maggiori su opere d'arte vecchie di 50 anni".