“È surreale come ogni anno, indipendentemente dal colore politico della maggioranza a guida della Regione Abruzzo, si verifichi lo stesso problema. Di nuovo, moltissimi studenti si trovano relegati allo status di “idoneo non beneficiario” di borsa di studio. Ciò vuol dire che sono ritenuti meritevoli di borsa di studio ma questa, per il momento, non verrà loro erogata perché la Regione non ha stanziato fondi sufficienti alla copertura della totalità delle borse di studio”.
La denuncia arriva da Giuseppe Rodorigo, vice presidente dell’associazione studentesca Universitari In Movimento.
“Questi studenti - spiega Rodorigo - per ricevere la borsa di studio dovranno attendere lo scorrimento delle graduatorie. Seppur ogni anno, alla fine, in ritardo, viene coperto il 100% degli idonei, si tratta per molti di un’attesa estenuante, visto che i suddetti scorrimenti possono concludersi addirittura nei mesi di maggio e giugno”.
La tempistica di erogazione delle somme è fondamentale perché per richiedere il beneficio, specie se si è studenti fuori sede, bisogna attestare, tramite la sottoscrizione di un contratto di locazione, la propria permanenza sul territorio regionale. Così lo studente si impegna per almeno 10 mesi al pagamento di un canone che dovrebbe essere assolto dalla borsa di studio, la quale, però, arriva troppo tardi causando, incertezza e costringendo molti studenti a sostentarsi per l’adempimento degli oneri in altro modo.
“Quello che qui si chiede - continua Rodorigo – è di avere rispetto per il diritto agli studi universitari e per la dignità e serenità degli studenti”.
Già lo scorso ottobre l’associazione studentesca scrisse all’assessore regionale Pietro Quaresimale chiedendo di:
- Sospendere la tassa regionale per gli Studi universitari almeno per questo anno accademico, così da realizzare assieme alla normativa nazionale, che ha già abolito il resto del CoA (Contributo onnicomprensivo annuo), la gratuità per gli studi universitari sotto i 20 mila euro di ISEE;
- Annunciare con certezza la copertura totale di tutti gli studenti risultati idonei a tale beneficio e di liquidare l’intero importo della borsa di studio in unica soluzione per aiutare gli studenti a far fronte alla crisi economica causata dalla pandemia;
- Convertire in liquidità la parte spettante per borsa di studio al vitto dello studente pari ad almeno il 60% della cifra assegnata al beneficiario per il vitto, in quanto essendo i servizi mensa chiusi, è impossibile fruire di tali fondi (si potrebbe valutare anche una conversione in buoni pasto);
- Istituire uno sportello per l’assistenza psicologica e sanitaria degli studenti fuori sede presenti su territorio Regionale.
“Non abbiamo mai ricevuto una risposta ai nostri quesiti, mai abbiamo visto approvare le nostre proposte, mai abbiamo sentito vicinanza istituzionale durante questa pandemia da parte delle istituzioni. Ricordiamo che il beneficio della borsa di studio è concesso solo a studenti e studentesse a basso reddito e ad alto rendimento didattico. Pertanto, lasciare scoperte le borse di studio vuol dire rinunciare all’eccellenza e al principio sostanziale di eguaglianza sancito dalla nostra Costituzione all’articolo 3 comma 2” conclude il vice presidente di UniMov.