Martedì, 30 Marzo 2021 09:49

Vaccini covid, inchiesta su lista 'fuori sacco' della Asl 1: ci sarebbero 80 nomi

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Sta facendo parecchio discutere la richiesta del presidente del Pd, l'avvocato Carlo Benedetti, di accedere agli atti dei vaccinati 'fuori sacco' della Asl 1 Avezzano-Sulmona-L'Aquila; d'altra parte, si è appreso che la Procura della Repubblica dell'Aquila ha aperto un'inchiesta, affidata - per la sua delicatezza - ai Carabinieri dei Nas di Pescara.

Ci sarebbe una lista di circa 80 nomi, tra giornalisti, politici, familiari di medici e operatori sanitari, impiegati amministrativi della Asl, imprenditori e loro stretti congiunti che avrebbero 'saltato la fila' pur non avendone diritto.

Per ora, c'è il massimo riserbo sull'inchiesta ed è doveroso attendere gli esiti del lavoro delle autorità inquirenti; tuttavia, la richiesta pressante di Benedetti ha avuto il merito di accendere i riflettori sulla gestione della campagna vaccinale in provincia e, più in generale, in Regione. 

I numeri, d'altro canto, raccontano che in Abruzzo, ad oggi, sono state somministrate 83.745 dosi agli ultra 80enni (il 39.1% del totale); 61.146 ad operatori sanitari e socio-sanitari; 7.585 agli ospiti delle Rsa; 26.384 al personale scolastico; 7.341 alle forze dell’ordine; 26.041 (il 12% del totale) ad "altri" che, tuttavia, non sono meglio specificati. Di quali categorie parliamo? Non si tratta di una informazione irrilevante, considerato che nella nostra regione la campagna vaccinale per i disabili e per le persone con fragilità è stata avviata da poco, è stata appena aperta la piattaforma per gli ultra 70enni e non è ancora conclusa la vaccinazione degli ultra 80enni. 

Stando alla Asl dell'Aquila, al 25 marzo scorso erano state 35mila le somministrazioni dei vaccini a disposizione, con 12.110 cittadini che avevano avuto già la seconda dose e 23 mila che l'attendevano; dei vaccinati, con prima o seconda dose, solo il 36% sono anziani ultra 80enni: il 30% delle dosi sin qui somministrate è andato a insegnanti e forze dell'ordine, il 22% a personale sanitario, il 6% a personale non sanitario che non è stato meglio indicato; sono state introdotte, poi, categorie prioritarie non previste dal piano di vaccinazione nazionale, quella che attiene ai residenti in aree a maggior rischio e quella dei conviventi di soggetti ad alto rischio.

E' qui che si incardina la lista dei così detti 'fuori sacco'? 

Non lo sappiamo, per il momento. E' chiaro, però, che c'è bisogno di assoluta trasparenza

 

Ultima modifica il Martedì, 30 Marzo 2021 11:13

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