Martedì, 30 Marzo 2021 14:28

L'Aquila: mancano le dosi Pfizer, code e lunghe attese all'hub di via Ficara

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Momenti di confusione questa mattina all'Aquila nel centro vaccinazioni Covid allestito dalla Asl in uno dei musp di via Ficara.

Molte persone che erano state convocate per ricevere la prima dose Pfizer (soprattutto disabili e pazienti fragili), una volta arrivate, si sono sentite dire che mancavano le dosi. A quanto si apprende da fonti ufficiali della Asl, queste ultime erano state mandate ieri sera a Avezzano, dove servivano per fare i richiami.

L'assenza delle dosi Pfizer ha costretto il personale medico-sanitario a ricorrere a Moderna ma questo cambiamento, per via dei tempi tecnici necessari allo scongelamento e alla preparazione delle dosi, ha provocato un rallentamento delle somministrazioni, scombussolando l'ordine delle prenotazioni e facendo sì che si accavallassero i turni.

Risultato: diverse decine di persone hanno dovuto aspettare per ore il proprio turno fuori la struttura e si sono create file e assembramenti. Tanto che a un certo punto è dovuta intervenire anche la polizia. Non sono mancate proteste e lamentele anche se tutto si è svolto pacificamente. La situazione è tornata alla normalità intorno alle 13.

Disservizi analoghi si sono verificati, a quanto si apprende, anche nel centro vaccinale di Bazzano.

"In una campagna vaccinale di massa" dichiara il dottor Enrico Giansante, responsabile dell'unità operativa di Igiene e Sanità Pubblica "può capitare che si verifichino dei disguidi che causano dei disservizi. Come Asl ci scusiamo con i diretti interessati per quanto accaduto ma vogliamo rassicurare che Pfizer e Moderna sono due vaccini equivalenti perché si basano sullo stesso principio, quello dell'Rna messaggero. Nel complesso, a parte qualche inconveniente, la campagna vaccinale sta procedendo speditamente, siamo una delle prime regioni per numero di dosi somministrate in rapporto a quelle ricevute. Ne vorremmo avere di più per vaccinare di più".

Domani, intanto, sarà inaugurato ufficialmente il secondo hub vaccinale a Bazzano, già entrato in funzione da sabato. Nella struttura, situata all'interno dell'ex tribunale, troverà spazio anche il call center.

Su quanto accaduto questa mattina, si sono espressi Pietro Di Stefano e Michele Fina, rispettivamente presidente del Pd della provincia dell'Aquila e segretario regionale del Partito.

La nota di Pietro Di Stefano (Pd)

"Non è possibile tacere la situazione logistica che si sta vivendo al centro di vaccinazioni di via Ficara" scrive, in una nota, il presidente del Pd della provincia dell'Aquila Pietro Di Stefano.

"Fuori dalla struttura la gente sta ammassata sotto due tende ridicole, senza alcun riscaldamento cosa quantomeno necessaria visto che la sera fa freddo e non è possibile neppure sostare in macchina rischiando di perdere l’appuntamento".

"Come dimostrano gli esempi in tutta Italia, per i centri di vaccinazione ci vogliono struttura grandi, con stanzoni dove le persone possano attendere: pensate gli anziani e ai fragili costretti al freddo e agli assembramenti che si creano sotto quelle tenducce".

"Vorrei che questo appello giungesse alle orecchie del Commissario, generale Figliuolo e di Fabrizio Curcio Capo della Protezione Civile, vorrei venissero a L’Aquila a vedere la situazione insostenibile. Faccio appello al Commissario perché metta a disposizione le caserme militari, che hanno spazi grandi e riscaldati dove attrezzare le vaccinazioni e anche le sale di attesa".

"Ci sono la Pasquali, la Rossi e se vogliamo anche la scuola della Guardia di Finanza a Coppito che è stata preziosa nei primi mesi del post sisma. Siamo ancora a numeri bassi e con questa organizzazione non si va da nessuna parte, altro che immunizzati a luglio".

Fina: “Sulle vaccinazioni in Abruzzo è caos, la responsabilità è del governo regionale"

“Mentre altre Regioni stanno assolvendo al compito di vaccinare i nostri cittadini, a partire dai più deboli, l’Abruzzo è in pieno caos. Si tratta di un compito letteralmente vitale per le singole persone ma anche per l’intera nostra società ed economia; perché solo così potremo uscire rapidamente dall’occhio del ciclone della pandemia”.

Ad affermarlo è il segretario del Partito Democratico abruzzese, Michele Fina.
 
“Nella Regione Lazio, ad esempio" continuna Fina "all’atto della prenotazione la piattaforma messa disposizione fornisce l’appuntamento e tutto è gestito con puntualità ed ordine, quanto mai necessario per gli obblighi di distanziamento fisico. In Abruzzo invece assistiamo a tempi di attesa indeterminati anche per il primo nucleo di soggetti interessati (ultraottantenni e persone fragili), incertezza dei criteri e delle modalità, assembramenti mal gestiti fuori dai luoghi di vaccinazione. Insomma esattamente il contrario di quello che avevamo chiesto e che si sarebbe dovuto fare per buon senso. Invece del rispetto dei criteri uguali per tutto il Paese, dell’organizzazione, dell’efficienza, della trasparenza abbiamo caos, approssimazione e opacità. Quindi, oltre alla pandemia generiamo l’infodemia dei tanti che giustamente denunciano da ogni dove incomprensibili storture. Il tutto ovviamente non può essere attribuito alle operatrici e agli operatori sanitari che sono sul fronte e che fanno quello che possono ma a chi dovrebbe organizzare la macchina, prevenire i problemi, essere chiaro con i cittadini. Cioè al governo regionale”.

Ultima modifica il Martedì, 30 Marzo 2021 15:32

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