Mercoledì, 14 Aprile 2021 13:08

Vaccini, rinunce Astrazeneca. Pezzopane: "Non sprecare dosi ma procedere con coerenza e imparzialità". SI: "Problema rilevante"

di 

"Il contagio non si ferma, gli ospedali sono pieni, le terapie intensive soffrono e i decessi giornalieri sono ancora drammaticamente alti. Il vaccino è lo strumento chiave per ridurre il contagio ed eliminare i morti. Comprensibilmente, ogni cittadino vorrebbe raggiungere questo traguardo nel più breve tempo possibile, poiché da questo potrebbe dipendere la sua salute e la sua vita. Medici, operatori e volontari, veramente ammirevoli, si prodigano in tutti i modi per vaccinare le persone. In Abruzzo, tuttavia, la campagna vaccinale va drammaticamente a rilento. Mentre nel Lazio si prenotano i 60/61enni, qui si deve ancora completare la vaccinazione agli over 80 e i fragili. La notizia che molti vaccinandi abruzzesi rinuncino ad Astrazeneca, preoccupa e rammarica".

A dirlo è la deputata abruzzese del Pd Stefania Pezzopane, della presidenza del Gruppo dem alla Camera. 

"Occorre che il Servizio sanitario nazionale dia informazioni chiare e spieghi bene la qualità di questo vaccino, perché rinunciare all’inoculazione significa finire in coda alla fila. Contemporaneamente, la Regione e le Asl devono regolare lo scorrere delle liste, e, laddove necessario, chiamare più persone della stessa categoria, completando ed accelerando sugli over 60. Ovvero, accelerando sulle fasce d’età per le quali è maggiormente consigliato il vaccino Astrazeneca".

"Fa male sentire – conclude Pezzopane - che si ricorrerebbe casualmente a reperire persone da vaccinare e che basti mettersi fuori dal centro vaccinale in attesa. Addirittura è stato coniato il termine dei ‘panchinari’ da vaccino. Si trovi una soluzione più coerente al principio dell’equità e della necessità di procedere per quelle categorie a più alto rischio di letalità. La campagna vaccinale va ripulita da ogni sospetto di imparzialità".

Sul punto è tornato anche il circolo cittadino di Sinistra Italiana che, nei giorni scorsi, aveva denunciato come vi fossero diverse indicazioni sulle differenti modalità di somministrazione dei vaccini a seconda della Asl di appartenenza; in particolare, "sembrerebbe che mentre a L’Aquila per gli under 60 stiano somministrando AstraZeneca, non rispettando le raccomandazioni dell’EMA, a Pescara somministrano Pfizer o Moderna". Per questo, SI ha chiesto chiarezza al Presidente Marco Marsilio, all’Assessore Nicoletta Verì e ai Dirigenti delle ASL.

"Essendo la campagna vaccinale prioritaria e importantissima, il fatto che a L’Aquila in questi giorni quasi il 50% dei prenotati si stia rifiutando di sottoporsi a vaccinazione, sia per timori dovuti ad una altalenante e contraddittoria comunicazione a livello nazionale, sia in presenza di certificazioni mediche che 'sconsigliano' l’unico vaccino somministrabile e disponibile al momento, ovvero Astrazeneca, è un problema rilevante, tenuto conto che l’obiettivo è raggiungere nel più breve tempo possibile una immunità quanto più generalizzata", sottolinea il circolo in una nota firmata dal segretario comunale Pierluigi Iannarelli e da Enrico Perilli della segreteria regionale. "Ecco il perché della nostra denuncia dei giorni scorsi, fatta non per partito preso o per motivi campanilistici, ma con lo scopo di evidenziare trattamenti diversi ad eguali fasce di popolazione, in base alle ASL di competenza. Molte e molti gradirebbero avere delle rassicurazioni e delle risposte a queste domande. Il dato allarmante è stato portato all’attenzione delle Autorità competenti? Qualcuno sta affrontando questa problematica? Tutti quelli che stanno rinunciando come e quando saranno vaccinati?". 

Articoli correlati (da tag)

Chiudi