“Ci auguravamo che, passata la “sbornia” da autocelebrazione per il passaggio del Giro d’Italia, il Presidente Marsilio e il Sindaco Biondi, per le rispettive competenze, si mostrassero degni dei ruoli che ricoprono, spiegando senza farfugliamenti come sia stato possibile che i dati sensibili di migliaia di cittadini e cittadine abruzzesi, nonché operatori ed operatrici della ASL1, siano stati trafugati dagli hacker senza grosse difficoltà apparenti”. Così, in una nota, il circolo Sinistra Italiana L’Aquila si rivolge direttamente alle istituzioni locali e regionali, interrogandosi sulle responsabilità politiche dell'attacco hacker che ha messo in ginocchio la sanità abruzzese per giorni.
“La sicurezza dei dati di cittadini e dipendenti dovrebbe essere una priorità assoluta di qualsiasi amministrazione pubblica; invece, dalle ultime notizie pare che le infrastrutture informatiche della ASL aquilana fossero interessate da falle non trascurabili, che gli hacker hanno prontamente sfruttato” – continua Sinistra Italiana, sottolineando poi che, ancora oggi, non tutto è ancora tornato alla normalità per quanto riguarda l’erogazione dei servizi da parte della ASL 1, fatto che causa ancora notevoli disagi ai cittadini, soprattutto a coloro che “avevano affrontato lunghi viaggi per raggiungere le strutture”.
“Software e database vitali per lo svolgimento delle attività di cura ancora inservibili, centro prelievi ed ambulatori in pesante difficoltà nella gestione dei pazienti per impossibilità di accesso ai dati”, queste le altre problematiche ancora in via di risoluzione sollevate dal comunicato.
Infine, Sinistra Italiana accusa direttamente la Giunta regionale in relazione a quella che loro considerano “un’emorragia di risorse” che interessa la sanità abruzzese in quanto, “nonostante un aumento dei fondi nazionali in entrata nell’anno passato”, i bilanci 2022 di tre delle quattro ASL abruzzesi “continuano ad essere nettamente in rosso”.
L’hackeraggio al sistema informatico della ASL sarebbe solo la punta dell’iceberg, secondo il gruppo politico, che mette in luce “serie di problematiche di lungo corso che affliggono la sanità abruzzese: liste d’attesa infinite, strutture inadeguate a garantire i LEA, carenza cronica di personale, accentramento degli investimenti su pochi poli lasciando sguarnite ampie porzioni di territorio”.
“È ora che la Giunta Marsilio, al governo ormai da quasi cinque anni, faccia un attento esame di coscienza e si assuma la responsabilità di invertire la rotta, se ne è capace – concludono. Dopo tre anni di pandemia in cui non si è fatto altro che parlare dell’importanza del Sistema Sanitario Nazionale, della necessità di finanziarlo adeguatamente, e della medicina territoriale e diffusa come orizzonte a cui tendere, non ci stiamo a rimanere testimoni inermi del disfacimento della sanità abruzzese”.