Si fanno sempre più lunghi i tempi di riapertura del complesso sportivo di Verdeaqua, chiuso dall’ottobre 2018.
La giunta comunale dovrà approvare, infatti, un nuovo bando di gara per l’affidamento della gestione, dopo che quello indetto lo scorso anno è andato deserto.
La delibera porterà la firma del neo assessore allo Sport e alle Opere pubbliche Vito Colonna e, una volta ottenuto il voto favorevole della giunta, dovrà transitare per le commissioni consiliari e poi per il consiglio comunale. Tutti passaggi che richiedono settimane, se non mesi. Senza contare i tempi tecnici incomprimibili legati all’espletamento della gara.
Il vecchio bando, quello a cui non ha risposto nessuno, prevedeva una serie di condizioni oggettivamente onerose. Oltre alla gestione ventennale dell'intero centro sportivo – comprensivo di piscina, campi da calcetto, bar e pista di pattinaggio - a un canone di 18 mila euro annui, il soggetto subentrante avrebbe dovuto infatti assicurare, pagando di tasca propria, anche l'esecuzione degli interventi di riqualificazione e messa a norma, quantificati in 598 mila euro (ma con Iva e oneri di sicurezza si superano i 658 mila), nonché corrispondere al Comune ulteriori 100 mila euro all’anno per l'estinzione della quota residuale del mutuo (1,7 milioni) contratto dal vecchio gestore (la cooperativa Verdeaqua Smile) grazie a una fiudeiussione firmata, vent’anni fa, proprio dall’amministrazione. In più avrebbe dovuto riassumere, in virtù della clausola sociale inserita nel capitolato, i 18 ex dipendenti della Verdeaqua Smile, ai quali, nel frattempo, è scaduta anche la Naspi, l'indennità di disoccupazione.
Nel nuovo bando non ci sarà più la parte relativa all’accollo del vecchio mutuo mentre dovrebbe rimanere invariata quella inerente i lavori di messa a norma, che saranno sempre a carico del nuovo gestore. In questi mesi, il Comune, con l’ausilio di una società di consulenza esterna, ha approntato anche un business plan aggiornato al regime di restrizioni Covid, contenente nuove stime di ricavi, costi e investimenti.
Nei mesi scorsi, i gruppi di opposizione avevano chiesto che a sostenere i costi dei lavori di ripristino fosse direttamente il Comune ma l’ipotesi era stata scartata perché avrebbe reso necessaria una variazione di bilancio, causando dunque un ulteriore allungamento dei tempi.