Centro vaccinale nuovo, quello di San Vittorino, problemi vecchi: la Asl dell'Aquila continua ad avere problemi d'approvvigionamento dei vaccini Moderna e, dunque, appuntamenti già fissati per il richiamo vengono rimandati, in alcuni casi senza preavviso.
Di fatto, le dosi stoccate non sono sufficienti a coprire i richiami programmati; si attendevano forniture di dosi nei giorni scorsi ma non sono arrivate, e al momento non è dato sapere quando arriveranno. Si naviga a vista, insomma, con cittadini per lo più fragili che attendono la seconda dose oltre i tempi stabiliti.
A quanto si è appreso, le altre Aziende sanitarie di Regione Abruzzo avrebbero informato di non avere dosi Moderna a sufficienza per consentire alla Asl 1 di procedere con i richiami programmati in questi giorni. Tuttavia, il dottorando di ricerca Riccardo Persio - analizzando i dati forniti dal Lab24 de Il Sole 24 Ore - ha spiegato che in Abruzzo, ad oggi, sono state impiegate soltanto il 76% delle dosi Moderna consegnate: risultano inutilizzate 12.790 dosi.
"Dov'è finito il meccanismo di solidarietà tra ASL - già utilizzato a parti inverse negli scorsi mesi - che la regione doveva garantire per far completare tempestivamente il ciclo vaccinale a circa 400 cittadini della nostra provincia?" si è chiesto Persio; "vi faccio notare che bastava destinare il 3% delle scorte di Moderna disponibili in Regione su L'Aquila per completare i richiami: era così difficile?".
Le sorprese, però, non finiscono qui.
Analizzando i dati, si evince che a questa sera sono state inoculate 482.635 dosi sulle 552.720 consegnate, l'87%; ebbene, se si è arrivati al 97% di somministrazioni dei vaccini Pfizer/Biontech disponibili, su Astrazeneca siamo fermi al 71% e ciò dipende, in gran parte, dalla paura che ancora serpeggia tra i cittadini che rinunciano alla inoculazione del siero anglo-svedese. Ciò che non si spiega, però, è come mai siano state somministrate soltanto il 26% delle dosi J&J (Janssen) disponibili.