Martedì, 18 Maggio 2021 12:27

Case "bombardate" in via XX Settembre, De Santis: "Una vergogna ingiustificata"

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Chiunque passi lungo via XX settembre, quasi di fronte al Tribunale, si imbatte in un'area devastata, più che dal terremoto da un bombardamento recente!

Eppure, "sono trascorsi 12 anni e dei lavori di ricostruzione degli edifici distrutti non si vede ancora un minimo segnale" l'affondo del consigliere comunale Lelio De Santis.

Il progetto "Banca d'Italia-via xx settembre" che riguarda il palazzo dell'Anas, l'edificio dell'Ater e due condòmini in via Fonte Preturo e via Castiglione, fu approvato nel 2012 e l'accordo di programma nel 2015. "Prevedeva la ricostruzione degli edifici, la realizzazione di una piazza di 2.000 mq.e degli esercizi commerciali di vicinato, con la riqualificare urbana di tutta l'area e la previsione di spazi sosta anche per autobus", ricorda De Santis.

"Nel 2019 la Giunta comunale ha modificato l'accordo di programma precedente, stralciando la realizzazione della piazza, il cui costo di 650.000 euro è stato messo a carico del comune. Da allora, un progetto così ambizioso ed importante, di un importo di 5,6 milioni, che si sviluppa su circa 9.000 mq., è finito affossato e dimenticato nelle maglie della burocrazia e della cattiva amministrazione. E' un esempio negativo della ricostruzione che non va, che non parte, che deturpa la città e che, soprattutto, non sollecita la responsabilità del Sindaco e degli Assessori competenti", l'affondo di Lelio De Santis.

"Mi auguro che la nomina del nuovo dirigente, architetto Evangelisti, serva anche a riprendere questo importante progetto ed a dare seguito a quanto previsto dal masterplan definitivo. Suggerisco, pertanto, di ricostruire le abitazioni delle 25 famiglie che le abitavano, di realizzare la piazza a spese del Comune e di consentire la realizzazione degli esercizi commerciali previsti in tempi ragionevoli: sarebbe così risanata e riqualificata un'area strategica della città, realizzando anche sevizi utili al quartiere della Banca d'Italia ed agli utenti del Tribunale. Questo è un altro esempio plastico che un'amministrazione comunale non dovrebbe mai dare, dimostrando scarso interesse per la rinascita della città".

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