Hanno aggredito e picchiato un loro connazionale, rubandogli i soldi della vincita di una scommessa e accanendosi anche nei confronti di un amico che aveva assistito all’agguato.
Per questo, cinque uomini di nazionalità nigeriana residenti all’Aquila – di età compresa tra i 23 e i 30 anni – sono stati raggiunti da altrettante misure di custodia cautelare, disposte dal Gip del tribunale dell’Aquila su richiesta del pm Simonetta Ciccarelli, con l’accusa di lesioni e rapina aggravata in concorso.
Tre di loro sono stati arrestati dalla Squadra Mobile al termine di un’indagine ribattezzata "Betting Robber" (coordinata dal nuovo capo dell'ufficio investigativo Danilo Di Laura), e condotti in carcere mentre altri due sono riusciti a sfuggire alla cattura e al momento risultano ricercati (non è escluso che possano aver lasciato l’Italia).
I fatti risalgono allo scorso ottobre, quando una pattuglia della Squadra Volante è intervenuta su richiesta della vittima, un giovane nigeriano di 25 anni.
L’uomo, un richiedente asilo, mentre si trovava nei pressi del piazzale antistante il centro commerciale Meridiana, vicino la stazione, aveva chiamato la polizia dopo aver riconosciuto le stesse persone che qualche giorno prima lo avevano aggredito e brutalmente picchiato sottraendogli 2mila euro, parte di una vincita da 5500 euro derivante da una bolletta regolarmente giocata in un punto scommesse.
L’agguato, avvenuto in pieno giorno, era stato organizzato da E.I.B., un nigeriano di 23 anni che aveva rivendicato legami con l’organizzazione mafiosa Black Axe, sgominata un mese fa dall’operazione di polizia Hello bros., che ha portato all’arresto di 30 persone.
Venuto a conoscenza della somma di denaro incassata dalla vittima, sfruttando il potere intimidatorio che gli conferiva l’essere un affiliato al potente gruppo criminale del suo Paese, l’uomo, insieme ad altri due degli arrestati, ha pestato a sangue il suo connazionale, aggredendo, qualche ora dopo, un amico che aveva assistito alla rapina. Il testimone, anch’egli nigeriano, è stato raggiunto a casa e lì è stato a sua volta picchiato e financo minacciato di morte con un coltello.
Dei 5 arrestati, alcuni erano regolarmente residenti mentre altri avevano il permesso di soggiorno scaduto.