I sindacati confederali sono scesi in piazza, stamane, all'Aquila, per chiedere sicurezza nei luoghi di lavoro: "fermiamo la strage nei luoghi di lavoro", l'appello.
In Abruzzo, nel primo trimestre 2020, i morti sul lavoro erano stati 3, contro gli 11 decessi di quest'anno; in provincia dell'Aquila tra gennaio e marzo 2020 c'era stato un decesso, nel 2021 siamo già a tre.
Un trend in linea con il dato nazionale che nel 2020 ha fatto registrare un aumento di incidenti mortali sul lavoro del 16,6% rispetto all'anno precedente.
E a preoccupare, in particolare, sono i cantieri edili: l'edilizia è il comparto più sensibile in provincia dell'Aquila; abbiamo ancora negli occhi l'ultima tragedia che si è consumata il 13 marzo scorso a San Pio delle Camere con la morte di due operai.
Per questo, in piazza San Pietro a Coppito, luogo simbolo della ricostruzione post sisma, cinto da cantieri in attività, sventolavano le bandiera di Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil.
"Oggi è l'anniversario dello Statuto dei lavoratori e abbiamo scelto di svolgere l'assemblea dei lavori edili nel cantiere più grande d'Europa", ha sottolineato il segretario della Camera del Lavoro dell'Aquila Francesco Marrelli. "Proviamo a rimettere al centro del dibattito il tema della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro. Nel rapporto del primo trimestre 2020-2021, l'Abruzzo passa da 3 morti sul lavoro a 11, la provincia dell'Aquila da 1 a 3. E' chiaro che bisogna chiedere immediatamente di fermare questa strage", ha ribadito Marrelli.
"Occorrono investimenti in tecnologia, implementando i controlli nei luoghi di lavoro: ciò significa implementare le dotazioni organiche degli enti accertatori".
I dati dicono che 2 morti su 3 hanno interessato lavoratori edili: "è chiaro che l'attenzione è massima, e deve essere massima soprattutto in questo luogo, il cantiere più grande d'Europa, dove chiediamo l'applicazione rigida delle regole".