Giovedì, 27 Maggio 2021 14:35

Vaccini Covid, in Italia effettuate 32 milioni di somministrazioni. Entro la fine di giugno in arrivo altre 28 milioni di dosi

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E' iniziata ieri l'ultima fase dell'approvvigionamento di vaccini anti Covid previsto per il mese di maggio, con l'arrivo nei prossimi giorni di circa 8,5 milioni di dosi che porteranno il totale mensile a 17 milioni.

È quanto ha comunicato la struttura commissariale per l'Emergenza coordinata dal generale Francesco Paolo Figliuolo.

Il quantitativo complessivo è in linea con le previsioni degli approvvigionamenti da parte delle case farmaceutiche che producono i quattro vaccini attualmente impiegati nella campagna vaccinale, ossia Pfizer, Moderna, Vaxzevria (AstraZeneca) e Janssen (Johnson&Johson).

A giugno è previsto l’arrivo di altre 20 milioni di dosi, alle quali potrebbero aggiungersi ulteriori 7,3 milioni di vaccini se l’Ema darà il via libera anche al Curevac.

Ulteriori conferme sul buon andamento della campagna vaccinale sono arrivate dal presidente del Consiglio Mario Draghi che, il 25 maggio, in conferenza stampa dopo il Consiglio Ue, ha espresso “soddisfazione sul modo in cui procedono le vaccinazioni un po' dappertutto, e la campagna deve accelerare anche in estate. Le forniture continueranno ad arrivare in modo sufficiente”.

La Commissione europea stima in 981 milioni di dosi le consegne di vaccini anti-Covid ai Paesi Ue nel secondo semestre dell’anno, secondo quanto detto dalla presidente dell'esecutivo comunitario Ursula von der Leyen ai leader Ue.

Nel periodo luglio-settembre, nell’Ue dovrebbero arrivare 529 milioni di dosi, con AstraZeneca che dovrebbe consegnarne oltre 100 milioni per la prima volta da inizio campagna. Per l'ultimo trimestre dell'anno, invece, si immagina un approvvigionamento di 452 milioni, anche tenuto conto anche del terzo contratto firmato con Pfizer.

Intanto, si attende che l’Ema dia il suo parere sulla possibilità di somministrare il vaccino anche tra la fascia dai 12 ai 15 anni. La risposta dovrebbe arrivare a fine mese.

Un’altra ipotesi, su cui si aspettano indicazioni dall’Ema riguarda la possibilità di mescolare due tipi diversi di vaccini tra la prima e la seconda dose.

Un appello in questo senso è arrivato dal presidente del Consiglio Mario Draghi, che sul fronte vaccini continua a premere sull’acceleratore. “È necessaria un'indicazione da parte dell'Ema sulla possibilità di mescolare i vaccini tra prima e seconda dose - ha sottolineato il premier, secondo fonti europee, nel corso della sessione del Consiglio Ue dedicata al Covid - anche perché, stando ad alcuni studi, è più efficace fare il richiamo con un vaccino diverso piuttosto che con lo stesso della prima dose".

Anche per la presidente della Commissione tecnico-scientifica dell'Agenzia italiana del farmaco, Patrizia Popoli, "l'utilizzo di vaccini diversi tra prima e seconda dose potrebbe essere un'opzione interessante, qualora i primi dati positivi fossero confermati”.

Gli immunologi segnalano che l’ipotesi di alternare vaccini differenti si potrebbe valutare pensando a una seconda dose con un prodotto diverso da AstraZeneca in particolare per i soggetti più giovani, che rappresentano la fascia maggiormente colpita dagli eventi rari di trombosi registrati.

Intanto, il 26 maggio le dosi di vaccino somministrate in Italia hanno quasi raggiunto i 32 milioni.

Ultima modifica il Giovedì, 27 Maggio 2021 16:00

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