Venerdì, 04 Giugno 2021 19:39

Poligono S. Vittorino, il Comune: "Sentenza Tar sproporzionata"

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A pochi giorni dalla sentenza del Consiglio di Stato (prevista l'8 giugno), a cui il comune di Pizzoli e quello dell’Aquila si sono appellati in seguito alla bocciatura che il Tar ha inflitto a tutto l’iter autorizzativo che i due enti e la Regione avevano adottato per permettere l’apertura di un poligono di tiro a gestione privata  a S. Vittorino, vicino l’area archeologica di Amiternum, la vicenda è approdata nella commissione Garanzia del consiglio comunale, presieduta da Giustino Masciocco.

Sono stati i consiglieri Paolo Romano (capogruppo  di Italia Viva) e Antonio Nardantonio (Passo Possibile) a chiedere un confronto in merito.

Durante la seduta, sono stati auditi Fabrizio De Meo, presidente dell’sssociazione per la tutela di S. Vittorino Amiterno, l’assessore all’Ambiente e  il dirigente dell’Avvocatura del Comune dell’Aquila, rispettivamente Fabrizio Taranta e Domenico de Nardis, e il sindaco di Pizzoli Gianni Anastasio.

La storia del poligono di tiro di S. Vittorino è piuttosto lunga e articolata: per ripercorrerla in tutta la sua complessità, rimandiamo agli approfondimenti che NewsTown ha pubblicato nei mesi scorsi (QUI e QUI).

La commissione è servita soprattutto a fare luce sul perché il Comune dell’Aquila non abbia rivendicato per l’Asbuc di S. Vittorino e dunque per sé la proprietà dei terreni su cui sorge il poligono e perché abbia deciso di aderire alla convenzione stipulata dal Comune di Pizzoli con l’associazione che gestisce, a un canone molto basso (500 euro l’anno per 9 ettari di terreno), il centro sportivo, optando anche per l’impugnazione davanti al Consiglio di Stato del pronunciamento del Tar.

Taranta ha negato che il Comune dell’Aquila sia rimasto inerte: “Il Comune ha scritto alla Regione di non concedere il mutamento di destinazione d’uso senza prima verificare di chi fossero quei terreni. La Regione, com’è noto, non riuscendo a dirimere la questione della proprietà, si è rivolta al Commissario degli usi civici, dinanzi al quale la causa è ancora pendente. Per quanto riguarda la convenzione, posto che l’attività del poligono è stata sospesa, il Comune ha deciso di riconoscere come valida l’ultima sentenza, risalente al 1988, che riconosceva la proprietà del sito in capo al Comune di Pizzoli, dopo aver constatato, tra l’altro, la correttezza con cui si era mossa l’associazione sportiva che gestisce il poligono nell’acquisizione di tutti i permessi necessari. Nel caso in cui il Commissario regionale degli usi civici dovesse attribuire la proprietà dei terreni al Comune dell’Aquila, sarà il consiglio a decidere sia sulla destinazione d’uso che sul canone concessorio. Non c’è nessun automatismo sul rinnovo della convenzione allo stesso canone, non è vero che il Comune voglia scendere quei terreni. Non è detto che la convenzione continuerà alle stesse condizioni, sarà il consiglio a esprimersi su questo”.

Quanto al motivo per cui il Comune ha fatto appello al Consiglio di Stato, de Nardis ha parlato di sentenza “sproporzionata” del Tar, che sarebbe andato ben oltre la sua giurisdizione trasformandosi in “organo tecnico” nel momento in cui ha eccepito anche sul canone concessorio stabilito dal Comune di Pizzoli.

Secondo il dirigente, anche il ricorso al Tar dei residenti di S. Vittorino si sarebbe spinto troppo oltre: “Il legittimo interesse dei ricorrenti, un gruppo di privati cittadini, era legato all’avversione al rumore degli spari provenienti dal poligono ma il ricorso si è sostanziato sull’impugnazione della destinazione d’uso dei terreni”.

Riguardo al basso canone concessorio stabilito dal Comune di Pizzoli e all’interesse pubblico riconosciuto all’intervento del privato, il sindaco Anastasio ha risposto che l’associazione sportiva a cui è stata affidata la gestione del poligono ha bonificato di tasca propria, spendendo 30 mila euro, un’area che era diventata una discarica a cielo aperto.

"Questa è l’amministrazione delle contraddizioni", l'affondo di Paolo Romano ai microfoni di newstown. "Da una parte l’Ente non si è costituito davanti al commissario dell’Uso civico, dall’altra partecipa al ricorso al TAR e al Consiglio di Stato contro i cittadini di San Vittorino, Senza neanche spiegare con chiarezza l’interesse generale da tutelare con i ricorsi proposti".

E non possono certamente essere prese in considerazione le giustificazioni dell’assessore Taranta - aggiunge il capogruppo di Italia viva - che "in Commissione ha spacciato una letterina inviata al Commissario dell’Uso Civico come se fosse una resistenza dell’Ente all’azione intrapresa dal Comune di Pizzoli".

Non è una crociata contro questa pratica sportiva, "tuttavia la mancanza dell’interesse generale e lo spregio del benessere dei cittadini dovrebbe costringere ogni buon amministratore a cercare altre soluzioni. Per questo ho richiesto una commissione di vigilanza per comprendere le ragioni per cui lo storico poligono di tiro di San Giuliano risulta fermo al 6 aprile 2009 nonostante goda addirittura di un cofinanziamento del 2018 di ben 200mila euro"

 

Ultima modifica il Domenica, 06 Giugno 2021 21:43

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