La terapia intensiva del S. Salvatore si arricchisce di altri 4 posti letto.
Con una donazione di 700 mila euro, raccolti da un gruppo di associazioni e enti no profit - ‘L’Aquila per la vita’, Ance, Fondazione Carispaq e associazione Vado - nonché da oltre 400 cittadini, l’ospedale aquilano potenzierà ulteriormente il reparto diretto dal professor Franco Marinangeli. Con la nuova dotazione, che si somma a quella del primo lotto, inaugurato pochi giorn fa, la terapia intensiva del nosocomio arriverà a contare, in totale, 18 posti letto, il doppio di quelli di cui disponeva prima del Covid. L’aspetto più importante è che saranno posti letto strutturali, destinati a rimanere anche una volta terminata la pandemia.
Il progetto di ampliamento – che, oltre ai 4 nuovi posti, prevede anche la ristrutturazione di 2 preesistenti – è stato presentato questa mattina in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, tra gli altri: il manager della Asl, Roberto Testa, il direttore sanitario Alfonso Mascitelli, il direttore del reparto di anestesia e rianimazione, Franco Marinangeli, il direttore dipartimento Mesva dell’Università, prof. Guido Macchiarelli, il direttore di presidio, Giovanna Micolucci, il direttore del dipartimento Emergenza urgenza Vincenzo Pace, il direttore dell’Uoc lavori pubblici e investimenti della Asl, Mauro Antonello Tursini.
Erano inoltre presenti l’assessore regionale al bilancio, Guido Liris, il Rettore dell’Università, Edoardo Alesse, il presidente della Fondazione Carispaq, Domenico Taglieri con il vice presidente, Roberto Marotta e il segretario generale David Iagnemma, il presidente Ance, Adolfo Cicchetti, il presidente ‘L’Aquila per la vita’, Giorgio Paravano insieme al medico dell’associazione Paolo Aloisi, il titolare dello studio di ingegneria Promedia che ha curato gratuitamente il progetto dei lavori, Patrizia Arnosti.
I 4 nuovi posti troveranno spazio al primo piano dell’edificio 9, vicino al pronto soccorso. Il reparto sarà collegato con il piano terra con un ascensore-montacarichi che, ha sottolineato Marinangeli, consentirà di trasportare i pazienti di terapia intensiva presi in carico dall’ospedale direttamente, senza farli passare per altri locali, esponendoli dunque al rischio di contagio. I lavori da parte dell’impresa aggiudicataria dovrebbero essere portati a termine in 90 giorni.
“Avremmo potuto costruire una struttura esterna, sarebbe stata la cosa più facile da fare” ha rimarcato Marinangeli “Abbiamo deciso invece di implementare la terapia intensiva nel cuore dell'ospedale e realizzare qualcosa di duraturo, come prevede peraltro il Dl 34 e come purtroppo non sono riusciti a fare in molti ospedali. Finita l’emergenza, molte delle terapie intensive aggiuntive create in questi mesi finiranno nel dimenticatoio”.
“E’ davvero difficile”, dichiara il manager Testa, “trovare parole nuove e appropriate che possano esprimere appieno l’eccezionale prova di generosità dimostrata dalle associazioni che hanno donato i fondi. Uno slancio di altruismo che è andato oltre ogni previsione e che darà un contributo prezioso al potenziamento della sanità pubblica, duramente provata dal brutale impatto della pandemia”.
G8, Marinangeli: “In stand-by ma pronti a riattivarlo se necessario”
Nel corso della conferenza stampa, Marinangeli ha ricordato quanto sia stata importante, per il S. Salvatore, la struttura del G8, dove, dall’inizio della pandemia, sono stati trattati più di 190 pazienti Covid (160 dei quali nella seconda ondata), provenienti in molti casi anche da altre province.
“Senza i locali del G8 non avremmo saputo come affrontare l’emergenza” ha sottolineato il primario di Anestesia e Rianimazione “Da una settimana, da quando cioè abbiamo dimesso l’ultimo paziente Covid ospedalizzato, la struttura è in stand-by dal punto di vista tecnologico e senza personale. Quest'ultimo è stato riportato nelle sale operatorie per ripartire con l’attività chirurgica ordinaria. Ma la struttura è pronta a essere riattivata qualora dovesse essere necessario”.
I commenti
“Per la prima volta si realizza anche nel settore sanitario – ha dichiarato il Presidente della Fondazione Carispaq Domenico Taglieri – una partnership importante tra pubblico e privato dove tutti gli attori coinvolti hanno lavorato in sinergia per il bene della collettività. Un intervento gestito direttamente dai finanziatori privati che potenzia il nosocomio aquilano a servizio delle esigenze di cura dell’intera provincia. La volontà dei sostenitori dell’iniziativa è stata quella di dare tempi certi all’intera procedura di gestione dell’intervento, avvalendosi di quanto previsto dall’articolo 20 del codice degli appalti (opera pubblica a spese e cura del privato). L’obiettivo è stato quello di rafforzare il reparto di terapia intensiva esistente integrandolo con dieci nuovi posti letto, tutto in perfetta sincronia con l’intervento pubblico appena terminato. Con questa scelta si è inteso valorizzare la connessione funzionale con il blocco operatorio, evitando la realizzazione di strutture esterne data la complessità di gestione dei reparti di terapia intensiva. Con il suo avvio, oggi, trovano concreto impiego gli stanziamenti effettuati dalla Fondazione Carispaq e dall’ANCE L’Aquila e le donazioni dei singoli cittadini raccolte nell’immediatezza della pandemia da parte delle Associazioni Vado e L’Aquila per la vita. Questa esperienza – conclude Taglieri - può diventare un modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni in cui, grazie al metodo del crowdfunding, anche i singoli privati possano impegnarsi su specifici progetti da realizzare a favore della nostra Comunità”.
“Siamo orgogliosi di appartenere ad una città solidale – ha dichiarato Giorgio Paravano Presidente di L’Aquila per La Vita - che realizza cose concrete a favore della nostra gente e della nostra sanità, sempre a sostegno dei più fragili”.
“Il presidente di Ance L’Aquila Adolfo Cicchetti si dice soddisfatto a nome dell'associazione costruttori per "aver fatto parte di una virtuosa sinergia che ha portato ad un progetto così concreto e utile per la collettività. Sento il dovere di ringraziare l’architetto Eliseo Iannini che, in qualità di coordinatore della commissione Covid i Ance L’Aquila, ha seguito il progetto in tutte le sue tappe”.