Giovedì, 10 Giugno 2021 09:32

A24, inchiesta su sicurezza viadotti: udienza rinviata al 3 novembre

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E' stata aggiornata al prossimo 3 novembre l'udienza innanzi al Gup del Tribunale dell'Aquila, Guendalina Buccella, sul procedimento avviato contro i vertici di Strada dei Parchi, la società concessionaria delle autostrade A24 e A25.

Sulla scrivania del giudice per le indagini preliminari, la richiesta di rinvio a giudizio di quattro figure apicali della società controllata dalla holding del gruppo Toto: l'ex amministratore delegato di Strada dei Parchi Cesare Ramadori, il direttore generale di esercizio Igino Lai, l'amministratore delegato di Infraengineering srl Gianfranco Rapposelli e il patron Carlo Toto.

Attentato alla sicurezza dei trasporti, inadempienza e frode nelle pubbliche forniture sono le ipotesi di reato formulate, a vario titolo, dal procuratore Michele Renzo.

Secondo l'accusa, i rapporti tecnici avrebbero minimizzato il grave deterioramento delle strutture portanti. Stando a quanto scritto nella richiesta di rinvio a giudizio, i quattro in concorso tra loro avrebbero "messo in pericolo la sicurezza del pubblico trasporto autostradale, determinando uno stato di estremo deterioramento, e il conseguente pericolo di crollo totale o parziale delle pile e degli impalcati, di 9 dei 25 viadotti”. Nello stesso provvedimento i pm, a proposito della responsabilità degli indagati, parlano di "lavori d'adeguamento sismico realizzati con semplici interventi di prevenzione del fenomeno della cosiddetta scalinatura degli impalcati, finanziati con denaro pubblico e presentati poi, anche nei consuntivi, come opere di messa in sicurezza antisismica, mentre in realtà consistevano nell’installazione di apparecchi di appoggio aggiuntivi, correttivi o sostitutivi del danno derivato dall’omessa manutenzione ordinaria, che non modificano il comportamento statico e sismico delle strutture e che, comunque, rientrano nel concetto di ordinaria manutenzione".

In sostanza, la manutenzione ordinaria sarebbe stata fatta passare per antisismica, così da utilizzare i fondi pubblici stanziati per l'urgente messa in sicurezza anziché provvedere con fondi propri. Per i magistrati aquilani, dal 2009 la società concessionaria avrebbe adottato "la consapevole decisione di omettere totalmente gli interventi di manutenzione ordinaria sulle pile e sugli impalcati di tutte le 25 opere tra viadotti, rampe e attraversamenti, facendoli pertanto arrivare in uno stato di forte degrado".

Ieri, nel corso dell'udienza è stata acquisita una perizia d'ufficio, disposta dal Tribunale amministrativo regionale del Lazio, che - sostengono i legali della difesa - confermerebbe ciò che sostengono i consulenti di parte. Per questo, gli avvocati degli indagati hanno sollecitato il giudice a disporre un incidente probatorio; il gup, tuttavia, ha rinviato l'udienza a novembre riservandosi, prima di decidere, alcuni accertamenti documentali presso la pubblica amministrazione.

Nel procedimento sulla sicurezza dei viadotti gestiti dalla società concessionaria sono stati ammessi come parte civile il ministero dei Trasporti, Federconsumatori e le associazioni "Codici", "Adicons" e "Mai più sangue sulle strade".

Ultima modifica il Giovedì, 10 Giugno 2021 09:52

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