Mercoledì, 07 Luglio 2021 18:33

L'impianto di Verdeaqua è chiuso da mille giorni. Sit-in del Pd

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Il complesso sportivo di Verdeaqua è inattivo dal 10 ottobre 2018, quando venne chiuso al pubblico prima per una fuoriuscita di cloro e poi per una sentenza del Consiglio di Stato con cui venne giudicata illegittima la proroga venticinquennale della gestione che il Comune aveva concesso alla cooperativa Verdeaqua Smile.

Da allora sono passati esattamente mille giorni.

In questo lasso di tempo, l'amministrazione ha indetto una gara d'appalto per trovare nuovi soggetti affidatari ma al bando - che prevedeva l'accollo dei lavori di ripristino e messa a norma dell'impianto (oltre 600 mila euro), un affidamento ventennale con un canone concessorio annuale di 20 mila euro e l'estinzione del milione e 700 mila euro del mutuo contratto dal vecchio gestore con la fideiussione del Comune - non ha risposto nessuno.

Dopo il flop, gli uffici tecnici del comune hanno rivisto il business plan, approntando un nuovo bando. La delibera, a detta dell'assessore comunale allo Sport Vito Colonna, dovrebbe essere approvata in giunta nei prossimi giorni, passaggio a cui dovrà seguire anche il voto del consiglio.

Rispetto al vecchio capitolato, è stata stralciata la parte relativa al mutuo, un particolare che dovrebbe rendere la nuova gara più appetibile. Nel nuovo bando dovrebbe essere inserita anche la clausola sociale per garantire la riassunzione degli ex dipendenti della Verdeaqua Smile. Erano 18, sono rimasti in 9, perché nel frattempo qualcuno ha preferito trovarsi un altro lavoro. La scorsa primavera, per loro, è cessata anche l'erogazione della Naspi, l'indennità di disoccupazione, che prendevano dal marzo 2019.

"La vicenda di Verdeaqua è un altro tassello negativo che si aggiunge al già triste panorama sportivo aquilano, che negli ultimi anni ha dovuto assistere, per esempio, al fallimento dell'Aquila calcio e della rugby" dice il Pd, che oggi ha voluto organizzare un sit-in davanti ai cancelli del complesso sportivo per ricordare il raggiungimento del triste traguardo dei mille giorni di chiusura "Dopo il fallimento della cooperativa che gestiva l'impianto sportivo, il Comune pubblicò un bando lo scorso inverno che prevedeva vincoli troppo onerosi per chiunque avesse intenzione di partecipare, dai costi di riqualificazione della struttura all'estinzione di un mutuo contratto in precedenza col Comune. In quell'occasione avvertimmo più volte sulla necessità di rivedere questi vincoli prima di procedere alla pubblicazione di un bando che chiaramente sarebbe andato deserto, soprattutto perché i tempi della pubblica amministrazione per scrivere un nuovo bando sono notoriamente lunghi. Questa tegola cade in primis sui 18 ex dipendenti, e relative famiglie, per i quali ormai è scaduta anche la cassa integrazione.

"Stamattina, poi, in seguito alla convocazione del nostro sit-in coi lavoratori davanti all'impianto sportivo, l'assessore Colonna ha dichiarato a un giornale locale che a fine luglio andrà in giunta la delibera per il nuovo bando, con un ottimo tempismo rispetto alla nostra iniziativa che sa di pezza dell'ultimo minuto. Ad oggi, comunque, manca ancora un atto concreto. Se il nostro sit-in è servito per smuovere una situazione in stallo da oltre due anni, siamo ovviamente contenti: peccato solo constatare che si debba ricorrere a queste manifestazioni per richiamare l'attenzione dell'amministrazione comunale".

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