“Nonostante sia passato un anno e l’emergenza si sia trasformata in normalità i nodi che impediscono una tranquilla apertura dell’anno scolastico ed il ritorno alla didattica in presenza, che lo stesso CTS ritiene prioritario, non sono stati sciolti”.
Ad affermarlo, in una nota, è la segretaria della Flc Cgil L’Aquila Miriam Del Biondo.
“Di spot e proclami ne ascoltiamo tanti, ma sappiamo che un argomento tanto delicato come la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici della scuola, degli studenti e delle studentesse e di tutte le famiglie afferenti necessita di fatti concreti e di certezze normative, nonché, ma ci sembra ridondante dirlo, di risorse adeguate”.
“Dai trasporti alle mense, dall’adeguamento degli spazi a collegamenti lineari e coerenti tra scuola e sanità nulla è cambiato. Abbiamo la sensazione che il problema sia sottovalutato e che assisteremo di nuovo ad un anno scolastico all’insegna dell’io speriamo che me la cavo”.
“Le recenti notizie sull’andamento della pandemia accompagnate da una seria e preoccupante confusione riguardo ai dati sulla vaccinazione e alla sua obbligatorietà per il personale scolastico e per studenti e studentesse, ad un mese dall’apertura dell’anno scolastico, ci portano ad assistere ad un film che, dopo quello dell’anno scorso, speravamo di non dover più guardare. La nostra regione sembra non essere tra quelle con minor numero di personale vaccinato, ma il ‘sembra’ è d’obbligo”.
“Pensare che la vaccinazione sia l’unica possibilità di tornare alla didattica in presenza diffusa è una banalizzazione del problema. Una vaccinazione diffusa, seppur auspicabile, non può essere risolutiva se non si affrontano problemi di gestione più ampi ed annosi. Sono necessarie indicazioni precise e non si può pensare che, di nuovo, come se un anno non fosse trascorso, dovranno essere i dirigenti scolastici ad assumersi l’onere di gestire situazioni emergenziali che inevitabilmente si verificheranno quando, al primo contagio, un’intera classe andrà in quarantena. Vaccinazione oppure no”.
“La scuola è un luogo ad alto tasso di frequentazione umana e questo la differenzia da ogni altro settore produttivo del nostro Paese. E per questo la sicurezza deve essere frutto di azioni integrate e trasversali. La scuola dovrebbe essere centrale in un sistema integrato di servizi”.
“Misure sostanziali quali organico aggiuntivo per garantire efficaci misure di distanziamento, il potenziamento dei trasporti, la dotazione dei dispositivi ed il loro uso, l’adeguamento degli edifici scolastici sono nodi non ancora risolti, nonostante fossero indicati, già un anno fa, come fattori principali per la sicurezza ed il contenimento del contagio”.
“In provincia dell’Aquila, ad esempio, a che punto siamo con il potenziamento dei trasporti? I ragazzi e le ragazze che da settembre si muoveranno sui mezzi pubblici da tutta la provincia per raggiungere le scuole secondarie di secondo grado che sono solo all’Aquila, Avezzano, Sulmona e Castel di Sangro lo faranno in sicurezza o di nuovo avranno ingressi scaglionati? Di nuovo li lasceremo intristire davanti al computer, sapendo i rischi che questo comporta per la loro tenuta psicologica e formativa? Sapendo quanti e quante di loro la DAD lascia al pascolo per una lunga serie di ineguaglianze sociali? O poi affideremo, di nuovo, il giudizio su un anno di didattica a distanza alle prove Invalsi con lettura in chiave confindustriale?”.
“Apprendiamo che l’organico covid è confermato. Ma in che misura? Quando sarà assegnato? Quali saranno i criteri per la sua assegnazione alle istituzioni scolastiche? E questa risponderà alle reali esigenze delle scuole o sarà frutto di una mediazione al ribasso come lo scorso anno? E il personale precario, così reclutato, di nuovo dovrà soffrire per avere lo stipendio o smetterà di essere figlio di un dio minore? Indiscrezioni ci dicono che tale organico sarà previsto fino al 30 dicembre, vuol dire che dopo sarà finita l’emergenza e non ci sarà più bisogno di misure di distanziamento o che è finito il budget?”.
“Sappiamo che contro i proclami di un ministero ormai affidato ai tecnici a livello nazionale c’è stato un forte disinvestimento che dalla previsione di 850 milioni da dedicare alla scuola, per il prossimo anno, in realtà, si avranno a disposizione solo economie per 350 milioni di euro. Sentiamo odore di nozze con i funghi. È questa la priorità che vogliamo dare alla sicurezza nella scuola?”.
“Nel nostro territorio provinciale permangono situazioni di edilizia scolastica non sicura mai risolte che peggiorano la possibilità di affrontare serenamente le misure previste per il contenimento del contagio. Inutilmente i Dirigenti Scolastici allegano alle loro richieste di organico le relazioni degli RSPP che riportano metrature pensate per classi dimezzate rispetto alla consuetudine. Era già vergognoso in tempi non sospetti, ma ora non dovrebbe proprio succedere”.
“A che punto siamo con il piano di ricostruzione delle scuole nel comune dell’Aquila, ad esempio? Cosa pensare di comuni che prendono in affitto spazi privati per la gestione della scuola pubblica e ne finanziano con i fondi pubblici l’adeguamento?”.
“Insomma, non vorremmo essere pessimisti, ma abbiamo la necessità di avere certezze e dare risposte certe e, soprattutto, pensiamo che il Diritto allo Studio coniugato con quello alla Salute non possano più aspettare”.