Ieri sera, il sindaco Pierluigi Biondi e il Cardinale Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo metropolita dell'Aquila, hanno chiuso la Porta Santa, facendo scendere il velo sulla 727esima Perdonanza celestiniana.
E anche quest'anno non si è risolto, se non in via provvisoria, il problema dell'accessibilità alla Basilica di Collemaggio, temporaneamente garantito da una pedana montata in tutta fretta.
Anzi, un velo nero ha coperto il cantiere che, avviato nel giugno 2021, a 42 mesi dalla riapertura della Basilica, sembrava dovesse chiudersi in poche settimana e, invece, è fermo. A denunciare una inerzia davvero insopportabile.
Ma andiamo con ordine.
Dopo anni di battaglie delle associazioni che tutelano i diritti dei disabili, ad agosto del 2020 - giusto un anno fa - si è arrivati all'approvazione di una delibera di Giunta che ha stanziato 60mila euro per la realizzazione di una pedana rialzata in vetro trasparente antiscivolo, così come concertato con la Soprintendenza e con l'Ordine degli Ingegneri della provincia dell'Aquila che, oltre al supporto tecnico, ha disposto una donazione di 6mila euro.
I lavori sarebbero dovuti partire entro il 15 settembre.
In realtà, la determina dirigenziale per l'affidamento dei lavori è stata approvata soltanto a dicembre 2020: ad aggiudicarsi l'appalto l'impresa aquilana Santiago srls, sotto la direzione dell'architetto Luca Marzi.
Sono passati altri 6 mesi e il 15 giugno scorso, come detto, è stato finalmente aperto il cantiere. "In tre anni e mezzo si costruiscono grattacieli, ci si laurea, si progettano e realizzano missioni per mandare sonde che atterrano su Marte, in tre anni e mezzo si nasce e si muore. Tre anni e mezzo è un bel pezzo di vita", scrisse quel giorno Massimo Prosperococco, presidente del Coordinamento delle Associazioni di disabili della provincia dell'Aquila. "Le responsabilità di questo enorme ritardo sono diffuse", aggiunse; "i progettisti del restauro, chi non ha vigilato, tutte le amministrazioni coinvolte prima e dopo, la Soprintendenza con le sue resistenze e di chi doveva mettere la 'buona parola' e non lo ha fatto.
Non sapeva, Prosperococco, che i problemi non erano ancora finiti. E la promessa di avere una Basilica perfettamente accessibile per la 727esima Perdonanza è stata tradita.
I lavori, infatti, si sono fermati. E non è stata fornita alcuna spiegazione.
Almeno fino al 27 agosto, quando sull'albo pretorio è stata pubblicata una determinazione dirigenziale, la numero 3410, con cui è stato affidato un nuovo incarico per la direzione lavori, la contabilità e il collaudo: a quanto si legge, infatti, l'architetto Luca Marzi, incaricato della progettazione, "ha comunicato la sopravvenuta indisponibilità"; non si sa quando, e per quali motivi.
Dunque, si è proceduto ad assegnare l'incarico ad altro professionista, l'architetta Sara D'Ottavi Luca che si è resa disponibile ad accettarlo per 4mila euro comprensivo di Iva e oneri professionali.
Speriamo che sia la volta buona.