Concluse le vaccinazioni anti covid, all’interporto di Avezzano, ai profughi afghani: in totale sono 647 le dosi somministrate dalla Asl dall’apertura del campo di accoglienza fino a oggi.
A partire da oggi, mercoledì 1 settembre, saranno avviate le operazioni per sottoporre a tampone antigenico le circa 700 persone rimaste nel centro di assistenza sanitario del capoluogo marsicano.
La macchina organizzativa della Asl ha impegnato 15 operatori tra medici, farmacisti, infermieri e amministrativi, per svolgere a pieno ritmo le operazioni di immunizzazione. La task force dell’azienda sanitaria ha viaggiato a una media giornaliera di oltre 200 somministrazioni vaccinali, con punte massime di 268 (domenica scorsa).
Sono state oltre 120 le visite mediche assicurate e diverse decine le assistenze che i pediatri hanno fornito agli oltre 300 bambini accolti nella grande struttura logistica. Un’attività sanitaria integrata con le prestazioni della guardia medica e del 118 che ha garantito il trasporto in ambulanza all’ospedale di Avezzano delle persone che non potevano essere trattate direttamente al campo sanitario.
Entro venerdì, secondo le previsioni, l’ultimo scaglione di ospiti lascerà Avezzano e sarà trasferito nelle località stabilite. Il primo campo rimasto vuoto è stato già sanificato e smontato, mentre i volontari hanno incominciato a piegare le tende della seconda struttura. Ci vorranno giorni, comunque per smantellare il tutto.
Ieri sono stati trasferiti altri 70 civili fuggiti dall'Afghanistan e arrivati in Italia grazie al corridoio umanitario dei militari italiani; di questi, 14 hanno raggiunto Isola del Gran Sasso, 22 Montorio al Vomano e 34 Ofena. Altri 100 sono pronti a partire alla volta della Calabria; saranno ospitati in una struttura della Marina militare di Camigliatello Silano dove nei giorni scorsi erano stati accolti altri afghani.
Anche la piccola Hina e la sua mamma sono state dimesse dall'ospedale di Sulmona e trasferite fuori regione. La loro storia ha commosso l'Italia. La neo mamma di 32 anni è scappata incinta al nono mese di gravidanza; Hina è la prima bimba afghana venuta alla luce in Italia. Dietro le spalle, mamma e figlia si lasciano l'orrore dei talebani che hanno ucciso il papà.
Ieri all'Interporto è arrivato anche il presidente della Croce rossa italiana, Francesco Rocca. "L'Abruzzo è un esempio nazionale di solidarietà e accoglienza in questa grande emergenza umanitaria che ci siamo trovati a dover fronteggiare in breve tempo", le sue parole; "grazie al contributo di tutti abbiamo raggiunto questo lodevole risultato, in futuro ci auguriamo che anche altre regioni, prendendo come esempio quanto fatto qui ad Avezzano, possano raggiungere livelli tali di collaborazione interforze". Il riferimento del presidente di Croce rossa è al lavoro svolto in sinergia con la Protezione civile nazionale e regionale e con la struttura commissariale del generale Figliuolo.