Giovedì, 09 Settembre 2021 12:47

Referendum per l'eutanasia legale: Marco Cappato all'Aquila

di 

"Andiamo avanti anche senza il Parlamento; abbiamo raccolto più di 850.000 mila firme anche se nessuno dei capi dei grandi partiti ha speso mezza parola sul tema. Questo sta avvenendo perché tutti hanno capito quanto sia importante non dover subire contro la propria volontà la tortura di una sofferenza. Andremo avanti con la raccolta delle firme per dare la possibilità a tutte e tutti di firmare".

Marco Cappato, presidente dell’associazione Luca Coscioni, è arrivato stamane all'Aquila per sostenere il lavoro dei volontari che, anche qui, come in centinaia di città italiane, stanno raccogliendo le firme per indire il referendum sull'eutanasia legale.

"C'è una parte di Paese che è più avanti della nostra politica", ha sottolineato Cappato al nostro microfono; "qualsiasi famiglia ha vissuto più o meno direttamente che cosa significhi il dolore, la malattia terminale, l'importanza di essere liberi di scegliere fino alla fine della vita. E dunque non aspettano che sia il capo partito a dare indicazioni e stanno rispondendo in modo straordinario alla proposta referendaria che potrà consentire di scegliere tra l'eutanasia clandestina, che purtroppo c'è già, ed un'eutanasia legale, fatta di regole e responsabilità. Perché nessuno debba essere costretto a subire una condizione di sofferenza contro la propria volontà".

Ciò che si propone è una parziale abrogazione dell’art. 579 del codice penale, quello relativo alla punibilità dell’omicidio del consenziente. Se si arriverà a referendum e la proposta sarà votata dalla maggioranza degli italiani, sarà possibile somministrare farmaci che accompagnino il paziente verso una morte non dolorosa, rispettando le sue volontà. Resterebbero garantite l’interruzione dei trattamenti e la negazione del consenso, già previste dalla legge 219/2017 sul biotestamento.

Sia eutanasia che suicidio assistito poggiano non solo sul consenso del paziente, che quindi non può essere estorto né ottenuto con la violenza, ma anche su un quadro clinico che ne consenta l’applicazione.

"Ho visto tanta gente, tanti giovanissimi che si sono mobilitati e hanno dedicato parte del loro tempo per raccogliere le firme. La fotografia di questo referendum è di un paese che ha voglia di reagire, di partecipare, di decidere che significa anche assumersi responsabilità, drammatiche a volte, in queste condizioni. Ma i cittadini sono pronti, spero lo diventi anche la politica".

Articoli correlati (da tag)

Chiudi