Giovedì, 07 Ottobre 2021 15:11

A24 e A25, rischio aumenti del 34,5%. Fabris: "Approvare subito il Pef"

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"Se non sarà approvato in tempi brevi il piano economico finanziario (Pef) per mettere in sicurezza antisismica i 280 chilometri delle autostrade A24 e A25, Strada dei Parchi potrebbe anche recedere dal contratto di concessione e chiedere 2,5 miliardi di euro di indennizzi".

Lo ha affermato Mauro Fabris, vice presidente della società concessionaria, al quotidiano 'Il Sole 24 Ore', nel giorno in cui è stato audito dalla ottava Commissione della Camera dei Deputati.

Fabris ha ribadito, tra l'altro, che l’unica via per non aumentare i pedaggi a gennaio - a Montecitorio si è parlato del rischio di un incremento delle tariffe del 34,5% - è quella di sbloccare il maxi piano di messa in sicurezza, che prevede entro il 2030, anno in cui scadrà la concessione, un volume di investimenti pari a 6,3 miliardi, di cui 2,2 miliardi a carico di Strada dei Parchi. "Recedere al contratto è una possibilità – ha avvertito il vice presidente della società – e Strada dei Parchi può esigere dallo Stato un indennizzo per mancata remunerazione di investimenti, mancati ricavi per il blocco dei pedaggi e così via".

Ha poi aggiunto: "dal 2012 stiamo vivendo una situazione paradossale. Si sono alternati 5 governi e 5 ministri e oggi il ministero delle Infrastrutture, nonostante la nostra disponibilità a trovare un’intesa sul valore di investimenti e sulla sostenibilità finanziaria del Piano, non ho ancora deciso cosa fare. Tutto questo è inaccettabile: non possiamo sostenere ulteriori investimenti con risorse proprie della società".

All'audizione di stamane, presieduta dalla presidente Alessia Rotta (Pd), oltre a Fabris hanno partecipato l’ingegner Riccardo Mollo, amministratore delegato della società, e la deputata dem aquilana Stefania Pezzopane che aveva chiesto la convocazione urgente della Commissione. "Sull’autostrada A24-A25 c’è una situazione di emergenza e va individuata una soluzione rapida: siamo tutti impegnati a trovarla, anche nelle norme che sono in discussione in Parlamento; la sicurezza stradale in un territorio altamente sismico deve rappresentare una priorità", le parole di Rotta al termine dell'audizione.

Del piano economico finanziario si sta discutendo da anni, almeno dal 2012, e l'intesa sul provvedimento s'intreccia con il progetto di messa in sicurezza delle arterie autostradali, considerate strategiche in caso di calamità naturali. Per sbrogliare la matassa, il Consiglio di Stato ha ordinato il commissariamento, riconoscendo l'inerzia del Ministero dei Trasporti che avrebbe dovuto approvare il Pef entro il 30 ottobre 2019: è stato prima nominato il capo Dipartimento per il coordinamento amministrativo presso la Presidenza del Consiglio, Mario Barillà, sostituito poi, nei mesi scorsi, dall'avvocato generale dello Stato Sergio Ferentino. Un lavoro, quello del commissario, che va coordinato con altre due strutture commissariali: quella prevista dal 'Decreto rilancio' per la messa in sicurezza delle autostrade, guidata dall'ex ad di Rfi Maurizio Gentile, e quella per la messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, affidata a Corrado Gisonni.

In audizione, Fabris ha ribadito che "sono passati dieci anni dalla legge 228, 17 mesi dalla nomina del commissario Gentile, e ancora non accade nulla; eppure i soldi ci sono, gli interventi da fare definiti, i commissari hanno consegnato il loro lavoro al governo, e non si arriva ad una decisione, nonostante la situazione di estremo rischio che il concessionario ha più volte denunciato. Se dovesse accadere qualcosa, sarebbe troppo tardi per piangere, troppo tardi per cercare responsabilità".

L’ingegner Mollo ha confermato che i pedaggi aumenteranno del 34,5% se non si arriverà per tempo all'approvazione del piano, "e questo perché le tariffe - ha spiegato - sono ferme ai valori del 2017 per effetto di una serie di decreti interministeriali. Questo effetto perverso - ha continuato - si sarebbe potuto evitare e si può ancora evitare col via libera al Piano economico finanziario di Strada dei Parchi, fermo dal 2013, anno in cui si sarebbe dovuto rinnovarlo. Un problema che crea impatto non solo sulla gestione della concessionaria e l’aumento prospettico delle tariffe, ma soprattutto impedisce che si intervenga per adeguare sismicamente l’infrastruttura in una zona che è tra le più pericolose d’Italia e probabilmente d’Europa, su cui incombe un potenziale terremoto anche di 30 volte superiore in termini di energia sprigionata a quello dell’Aquila del 2009. Va ricordato che questa è un’autostrada definita per legge strategica, ai fini di protezione civile e quindi per definizione un’infrastruttura che non si può interrompere". Con l’approvazione del Pef, ha ribadito Mollo, "si risolverebbe completamente il problema, ovvero le tariffe non crescerebbero più del 1% all’anno fino al 2030, sarebbero effettuati i lavori di definitiva messa in sicurezza sismica, e non ci sarebbe proroga della concessione".

A margine della Commissione, la deputata Pezzopane ha inteso sottolineare come sia inaccettabile che "ritardi e difficoltà del Ministero nell’approvazione del Pef ricadano sui cittadini"; per questo, ha aggiunto, "a mia prima firma, e con i colleghi del Pd, ho presentato un emendamento per bloccare i paventati aumenti dei pedaggi. Sarebbe insopportabile dover accettare gli aumenti; ho sollecitato, altresì, Strada dei Parchi per gli interventi di messa in sicurezza che sono urgentissimi".

Ha proseguito la deputata: "Chiedo al governo di approvare il Pef elaborato dal Commissario ad acta nominato dal Consiglio di Stato a seguito di sentenza che attivava i poteri sostitutivi per inadempienza del Ministero. È assurdo che le nostre autostrade continuino ad essere lentamente rattoppate, quando è in pendenza uno strumento potentissimo di 6 miliardi circa di cui la gran parte già disponibile che ci consentirebbe di metterke davvero in sicurezza velocizzando le percorrenze. La situazione autostrade in Abruzzo è drammatica e i ripetuti terremoti, con il rischio conseguente allo stato di area ad alto rischio sismico, hanno reso fragili questi territori. Non è possibile tutto questo, questa per me è una missione, meno costi per i cittadini e più sicurezza con tempi ridotti".

Il Pef va approvato subito, sono 8 anni che si attende uno strumento per la necessaria modernizzazione del sistema A24 ed A25. "La buona notizia resa in commissione dall’ing. Mello della riapertura completa della galleria di Roviano è un parziale risultato anche delle nostre pressioni, ma le autostrade sono troppo costose e, ad oggi, con troppi disagi di percorrenza. Il nostro emendamento punta subito a bloccare le tariffe, ma il nostro obiettivo è messa in sicurezza e modernizzazione con il Pef. Il governo faccia la sua parte dando parere subito all’emendamento ed approvando il Piano economico e finanziario".

Ultima modifica il Venerdì, 08 Ottobre 2021 13:17

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