Domenica, 24 Ottobre 2021 10:13

Sulmona: soldi in cambio di terapie, arrestato il chirurgo Leombruni

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Paolo Leombruni, 52 anni, medico chirurgo in servizio negli ospedali di Sulmona e Castel di Sangro è stato arrestato nella serata di venerdì dai carabinieri del Nas di Pescara: il reato contestato è la concussione

Il professionista, candidato consigliere alle ultime amministrative a Sulmona con il centrodestra, ha preteso soldi da una persona affetta da gravi patologie in cambio di terapie: Leombruni è stato sorpreso in flagranza di reato mentre riceveva 230 euro in contanti dalla persona in cura.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Sulmona, sono state avviate a seguito della denuncia resa ai carabinieri del Nas dalla vittima, rimasta sorpresa dopo che il medico, in occasione di una visita di emergenza avvenuta al pronto soccorso dell'ospedale dell'Annunziata di Sulmona, le avrebbe proposto di somministrarle, a domicilio, terapie adiuvanti, con medicinali provenienti dalla Svizzera, in cambio di denaro. Prima di rivolgersi ai carabinieri, la donna si sarebbe confidata con un altro medico del pronto soccorso, chiedendogli se la richiesta del collega fosse lecita.

Dopo aver ascoltato il racconto della donna, sarebbe stato lo stesso medico a suggerirle di denunciare tutto ai carabinieri.

Così, insieme ai militari del Nas di Pescara, è stata organizzata una vera e propria trappola per incastrare il medico: i carabinieri, appositamente appostati nel luogo concordato per l'incontro con la vittima, hanno aspettato che il medico incassasse i soldi e sono immediatamente intervenuti prima che lo stesso inoculasse alla vittima, per via endovenosa, il farmaco in flebo che aveva portato con sé, pronto per l'uso: operazione che, peraltro, il medico avrebbe eseguito senza alcun piano terapeutico a una paziente che sta affrontando cure salvavita, utilizzando addirittura un dispositivo medico risultato scaduto di validità. 

Leombruni sarà sospeso dalla Asl 1. "Se le accuse saranno confermate, ci troviamo di fronte a fatti gravissimi. Sfruttare la sofferenza delle persone malate, carpendone la fiducia per guadagnarci sopra, è un reato odiosissimo da parte di un medico" ha detto al quotidiano Il Centro il responsabile del 118 della provincia dell'Aquila, Gino Bianchi, il quale tiene a precisare che "il medico non ha nulla a che fare con il servizio del 118 gestito da lui", pur se ne ha fatto parte nel passato. 

Ultima modifica il Domenica, 24 Ottobre 2021 21:19

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