Il Gruppo di investigazione sulla criminalità organizzata (Gico) della Guardia di Finanza dell'Aquila, sta svolgendo in queste ore verifiche su cantieri della ricostruzione post-sisma e operai provenienti dalla Campania, comunque non oggetto dell'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia dell'Aquila che ha portato mercoledì scorso all'arresto di sette imprenditori.
La convinzione degli investigatori è che il sistema di corruttela tra imprenditori aquilani con la ditta edile facente capo ai Di Tella (legati al boss della camorra Michele Zagaria), riguardi anche altre società ed altri cantieri della lunga e difficile ricostruzione post-terremoto.
L'opera di controllo degli inquirenti è volta a verificare se tra gli operai si fosse in qualche modo infilato il sistema di intimidazione nei riguardi delle maestranze, costrette - come ha portato a galla l'indagine che ancora non è conclusa - a restituire fino al 50% dello stipendio mensile, regolarmente sottoscritto dalle parti. Scopo da parte dei Di Tella la creazione di fondi neri e risparmiare sulla manodopera.
Intanto, nel pomeriggio il Gip Giuseppe Grieco ascolterà, per l'interrogatorio di garanzia, gli imprenditori finiti in carcere: i tre componenti della famiglia Di Tella e Michele Bianchini.