“Quello che sta accadendo nel Comune di Acciano è vergognoso. Da quando è stata riaperta la caccia, le aree boschive del territorio comunale, località tagliate questa estate dal Parco Regionale Velino Sirente, sono diventate zone di guerra. I cacciatori ormai hanno mano libera su tutto il patrimonio faunistico, che fino a qualche mese era protetto dalla regolamentazione del Parco regionale, e non è raro trovare a terra bossoli di fucile e proiettili esplosi”.
La denuncia è del Wwf Abruzzo Montano - Gruppo L'Aquila che sottolinea come i danni alla fauna siano conseguenza diretta della legge approvata dal Consiglio regionale che prevede il taglio di 6.500 ettari di area protetta, con la modifica, contestuale, della governance del Parco regionale.
“La fauna che negli ultimi decenni si è moltiplicata ed ha vissuto liberamente in quei territori, oggi, proprio a causa delle mutate condizioni di protezione ambientale, vede minare per il passatempo di pochi individui la propria integrità. Nel momento in cui si apre alla caccia su un tale tesoro faunistico integro, non solo vengono decimati un numero inimmaginabile di uccelli e mammiferi caratteristici delle nostre aree, ma anche gli animali protetti e non cacciabili sono esposti ad uno stress talmente alto da causarne la morte. Inoltre la presenza dell’uomo o il rumore degli spari può causare in questi animali panico, perdita dell’orientamento, autolesionismo, nonché l’invasione dei territori da parte di altri simili o di predatori”.
“Senza trascurare - aggiunge il Wwf - il pericolo continuo in cui si trovano gli escursionisti ed i turisti che vengono a visitare la nostra meravigliosa natura, i quali fino a pochi mesi fa potevano muoversi sui sentieri del Parco senza doversi ritrovare in mezzo alle doppiette”. “Nell’attuale periodo storico, in cui è sotto i riflettori l’importanza che ha la natura nella vita di ogni individuo e la ricchezza floro-faunistica viene tutelata dalle Istituzioni in ogni parte del mondo, che a L’Aquila avvengano ancora stragi barbariche simili è inaccettabile, anacronistico e pericoloso”.
“Chiediamo, quindi, a gran voce la presenza di controlli massicci dei Carabinieri Forestali, il ripristino originario dell’area del Parco Velino Sirente e pretendiamo che chi ha commesso questo scempio se ne prenda tutte le responsabilità”, conclude il Wwf.